sabato 26 febbraio 2011

... potenzialità ...


... m'accuccio nella mia poltrona rossa ...
E' la seconda volta che penso a Ida.
La prima, mi sono fatta forza, avevo voglia di tuffarmi nel mio recente passato, tornare a confondermi, seguire di nuovo la marea .... L'ho pensata, mi sono immaginata mentre svuotavo su di lei domande di cui mi sarei vergognata. Non mi avrebbe risposto come avrei voluto, ma avrei sentito il suo tono di rimprovero; il mio Super-Ego : Signore dispotico che ho cercato di giustificare col nome di Saggio, io, severa per me, comprensiva per la Vita degli altri ... nonostante tutto.

Ed ora ho ripensato a lei ...
... sprofondo nella mia poltrona rossa, come in un abbraccio che mi rassicura 'che son due giorni strani questi, in cui ho deciso di mettermi in gioco, lasciarmi condurre dove avrei voluto, dove non osai ed è davvero strano, ora, trovarmi spaesata nel dover essere una apparenza sorridente e poi trovarmi ad ascoltare cose che cerco di capire, altre che avevo deciso di rifuggire e un mondo di emozioni mal celate o trattenute o riversate come nulla fosse o taciute o modificate in nome di un bisogno più impellente racchiuso in un evento che ha ottime ragioni : le proprie.

Ed io sorrido nel sentirmi assolutamente incompetente ... c'è una sorta d'invidia del sapere, una sorta di consapevolezza di un'opportunità che non ho colto per paura del sacrificio ; rivivo l'abbandono e l'incuria, il vuoto e le forze disperse a sopravvivere,
a sopravvivere ......................................................................................................

venerdì 18 febbraio 2011

... non smetto mai ....


... ha vacillato la mia serenità
fagocitando tutto il garbo ;
risposte spicce di una terribile coerenza:
nero, nero
bianco, bianco
muri di vetro innalzati a tener fuori di me ogni sterile possibilità,
specchio di parole
rifrazioni del fastidio per pensieri sciocchi
sdegno verso enunciazioni di vuoto

Rimetto
prendendo le distanze dalla vacuità


... eppure, non è spenta la speranza,
l'idea del sorriso che si apre al mondo,
lo sento protetto in me
pronto a mostrarsi al primo germe di qualcosa di buono.

Sono solo meno propensa a lasciarmi attraversare,
a lasciarmi invadere,
a permettere di valicare i morbidi limiti ...


Non so se è una transizione, so che da qui mi guardo com'ero
accogliente, possibilista,
positiva tangibile ed eterea ed ora
ora
sono lo stesso me
in un eremo che mi permette di prendere le distanze dalla vita che amavo.
Non ho paura di questa solitudine,
traccia solo nuovi confini per gli altri ... nuove parole per la Verità ...
per lo meno. lo merito !

Ho ancora voglia di vento che mi scuota,
che mi rianimi e mi riempa
da non lasciarmi quasi respirare ...
... so che tornerà nella mia vita
trovando spazio tra le fessure dei miei argini ...
... sarò prudente ed abbastanza pronta a rinnovare la mia Vita ...