martedì 23 agosto 2011

... ignorante ...


... avevo pregato perché smettessi d'oscillare
così
vorticosamente
rapita dal delirio del tutto, dall'abisso niente
... sentivo il mio dolore e medicavo il mondo
e mitigavo la rabbia che implodeva dentro
lacera la mia anima
costrinta in argini innalzati a mia difesa
brillava
ardeva
pulsava
... ecco chi divenni, Me.

... e lo ringrazio per avermi ascoltata
così
ingiustamente
so di essere una metà
... sento il mio dolore brinare dalle labbra
e la vita fluire senza forza
...
...
...
son rimasta solo questo nel guardar chi ero e non mi riconosco ....

giovedì 18 agosto 2011

... rivoluzione ...


... perchè tutti mi chiedono se non abbia mai avuto voglia di rincontrare Ida: no ... mento, una volta avrei voluto tornare a lei, ma l'orgoglio, la stima delle mie capacità, l'inezia del bisogno mi hanno fatto decisamente desistere ... Vedi, Ida è stata chiara da subito con me, io stessa l'ho investita con le mie parole e le mie lacrime, con tutto il peso che, accumulato dentro, doveva riversarsi fuori e lei m'ha detto che dovevamo sceglierci. In verità io l'avevo già scelta, per la stima respirata attraverso chi mi parlò di lei e riscelta per la persona cui l'associavo a certi miei ricordi : " lei non capisce che questo è sbagliato, lei ti forza ad accettare una situazione, una persona che fa bene alla sua anima inquieta, tu devi dirglielo che non ti va, che non è giusto, che sai cosa tocchi e non ti fa piacere" -" potrei dirle che mi fa proprio schifo e di lui non mi fido " ... passato remoto; chi ti cambia la vita, non è detto che tu abbia voglia di condividerne la vita ... magari lo speri morto per il male che non verrà mai sanato se c'è chi lo riporta alla luce ... ero adolescente, le mie erano solo pulsioni di prova, adoravo chi non si fermava all'apparenza schiva, alla battuta pungente, all'aspetto alternativo e provocatorio .... o chi mi somigliava ... mia madre mi ha reso preziosa: sguardo alto e docile pazienza, orgoglio e stima di sè, flessibile e integra sebbene abusata, abusata ... Io sono quella che crede, crede che qualsiasi cosa possa cambiare, che la mia parte sia marginale e incisiva : sono il tuo specchio e tu sei il mio, sebbene opposti nei sensi, in un punto convergono ... quindi: smetti di sperarlo morto, t'accontenti di saltare sul suo letto di morte ... poi, la vita ti cambia o trovi il modo per cambiarti la vita, precipiti e poi voli e scopri d'avere le ali, te le sei guadagnate, sono preziose, le hai volute ed ottenute ... non pensi mai che ci sia una parte che non dipende da te alla quale devi imparare ad assoggettarti ... il passato scompare e ricompare e non ti interessa più se è vivo o se è morto, c'è troppo altro di cui volerti occupare .
Ida sgridava il mio possibilismo, le mie pulsioni egoiche, fui brava a mitigarmi, fu brava ad avere fiducia nella mia capacità di riprendere consapevolezza del mio Io ... le piacevano i miei sogni e mi sbalordiva il suo rivedersi in questi, ma detestava una parte della mia passionalità, non tollerava l'energia che secondo lei sprigionavo pericolosamente in maniera così impudica, ma lo dicevo a lei, solo a lei e se non temevo il suo giudizio e se non provavo vergogna, perchè trattenere i miei pensieri?... la vedevo faticare nel mantenere un espressione di contegno mentre la stizza le faceva roteare gli occhi e poi chiuderli mentre la mascella si serrava, poi prendeva fiato, spezzando il respiro rimasto sospeso e ragionava ad alta voce ... era in questi momenti che partiva il suo lapsus, dapprima mi indispettiva sentire un nome mai pronunciato, poi dopo averla corretta più volte, e aver scoperto di lei troppo, ero io a faticare per tenere il riso in gola ... mi dispiaceva, mi dispiaceva saper troppo, mi dispiaceva generare in lei difese, mi dispiaceva non poter essere più libera di svuotare il mio peso, il mio abisso o la mia onda ... anche con lei ho dovuto omettere ... ed è questo che mi ha cambiata nel nostro rapporto. Lei era il mio ascolto migliore, sopra le parti, abbastanza autorevole, abbastanza obbiettivo, s'era districata nella mia confusione, m'aveva lasciata parlare, m'aveva ripresa per non lasciarle spazio, aveva accolto le mie lacrime senza compatirmi,era stata il mio specchio, il ripetersi delle mie parole, il trovare le parole adatte al mio pensiero, poi s'era spaventata del mio ridere su ogni cosa, aveva compresso le mie possibilità, aveva ristabilito limiti che non erano stati previsti, ma avevamo cominciato a sorridere insieme ...
... e decidemmo che era il momento di lasciarci, non per sempre e non mai più, il modo migliore per circoscrivere un rapporto è la memoria di ciò che è stato, di dirsi ciò che si è temuto e superato,di ammettere l'una l'importanza dell'altra per suggellare il progresso e la riuscita del cambiamento e avere ancora speranza ... non avevo risolto tutta la mia vita, per fortuna sapevo di avere tante cose per cui garbatamente osare, ma avevo ripristinato e riordinato il caos che s'era messo a fare il mio passato intromettendosi pesantemente nel presente : l' ego taciuto, un es stupefacentemente connesso, un io smarrito e fortemente determinato a mitigare l'impatto di un inevitabile schianto ... ho planato, imparato, ma non so veramente adeguarmi a questo passo, son brava per quanta poca fatica ci metto, ma dentro parlo e parlo un sacco ... se fossi artista, non sarei nulla di buono, l'ispirazione è stata sublimare l'amarezza, fuggire avanti, in ogni modo per trovare una ragione che non mi è stata mai spiegata, costretta a trovare da sola la soluzione, sarà per questo che odio gli scacchi, io non ho nessuna strategia, obbligata alla sopportazione e condotta all'umiliazione, miserevole approdo di cordoglio e paura ... non vidi nulla sopra la rupe, solo grigiore e silenzio ... non c'era nulla, lo avevo intuito, ma ne ero confusa : come può essere ciò che sento, se quel che provo si regge a se stesso ... non è possibile che abbia fatto tutto io, ... ora non lo escludo !

giovedì 4 agosto 2011

... edera ...






... m'infilo nella carne, mi nutro di passione, attratta da un mistero che so di poter sciogliere,
io vado fino in fondo...

ho scelto, hai risposto: mi mostro come sono, è il mio patto, scoperta da paure, vestita di speranza...


... non puoi sistemarmi in mezzo ai tuoi cliché per stare sereno, io t'ho seguito abbandonando molte delle mie certezze, mantenendo vivo il sapore del nome che mi hai dato, Unica, e in quello mi son mossa affianco a te ...

...


... mi stupisco del cambiamento: quanto abbandono tra le mani mie, per la mia bocca ...





è questione di fiducia







... per estirparmi potresti recidere una parte di te ... io lo farei se non mi importasse nulla, io lo farei se mi rendessi conto di non farti bene ...


è questione di armonia
dei tuoi tempi i miei tempi, dei miei tempi i tuoi



... e le distanze sono solo luoghi dove scopro nuovi territori
... puoi decidere di seguirmi, di aspettarmi, di lasciarmi andare ...


ma comparirò sempre al tuo richiamo e saprai che t'ho seguito, ti ho aspettato e ti ho lasciato andare

saggerò il luogo dove mi hai tenuta, me ne dovrai parlare,
mi troverai diversa, un nuovo spazio da riconquistare







... eppure da qualche parte ho ancora il tuo odore ...




martedì 2 agosto 2011

... somma di attimi ...




" mi rassereni !"
... ma di quale colpa, di quale paura ...
" ma, sì, chiudiamoci qui dentro e tutti gli altri fuori !"
e m'aspetto di volare sul tuo vento
mentre,
penso ...

se esistono passione e tenerezza perché non dovrebbero stare nella stessa persona ?

esiste un posto e un tempo che fa smettere i pensieri, solleva nel profondo tutte le congetture, i timori, slacciando sapientemente i sogni dalla realtà e un posto in cui i gesti famigliari e il sapore di casa e la pazienza rendono il passo lieve, senza fatica

... sarà che quando capisco ho bisogno di prendere tempo, risistemare tutto ciò che avevo dentro e poi tornare, 'che io ho bisogno di parole nuove e il nostro tempo è fatto dei ricordi, i Nostri, come acqua da suggere e ridere e piangere e fingere di guardare altrove, perché fanno più caldo gli occhi tuo quando pensi di non essere notato ...

non lo so, non so niente, mi sto fidando di me e tutto mi pare diverso ... non faccio domande, mi metto in ascolto ...

... non così ...


... a volte non m'importa che le parole siano rivolte a me, mi basta sentirle per rifugiarmici dentro; un posto caldo, nudo di difese, intenso e avvolgente, che mi dia nutrimento ...
... a volte mi confondo in mezzo alle parole, sto lì a divagare e se mi fermo per il mio piacere, sorrido che nemmeno me ne accorgo e richiamata, mi sorprende sui tuoi occhi lo stupore ... ero piccina dentro me, come puoi averci fatto caso ? ... ma come, ero solo io ad averlo pensato?,non eri lì con me ?
... a volte mi sento dappertutto; è un entusiasmo di cui spesso mi vergogno, 'che supera le malinconie, gli imbruttimenti ... e a volte basta veramente poco per cacciarmi via o un lungo fingere che non ho più la forza di far vacillare ... " arrangiati " vorrei dirti e lo dico a me
mentre riprendo fiato, non credevo d'essere ancora appesa a questa ripa, ero già salita in cima e da lassù, con alle spalle il Marvel non avevo visto nulla se non l'infinito niente. Mi ero lanciata, av
evo corso fino al vuoto ripulendo tutte le speranze mentre godevo in anticipo dell'acqua che m'avrebbe nuovamente accolto e lì mi sono ritrovata, piacevolmente sola e forte e inusuale ... rispondo ad un richiamo che mi fa vibrare, ho solo bisogno di credere...

lunedì 1 agosto 2011

... uh !!!



... sorrido di me, a dire il vero, rido, che importa !!!!

e continuano a dirmi che le persone non cambiano,
che si accorgono sempre dopo degli errori che commettono,
che hanno rimpianti o rimorsi o entrambi
e se cambiano lo fanno solo in peggio

... ma perché ? E' questo atteggiamento alle scusanti che trovo intollerabile ...

ti ascolto, ma prima ti sento

... ti parlo per sentire ciò che dice la mia voce attraverso gli occhi tuoi, metafora di un mondo che si apre sono il tuo riflesso, profondamente dentro, mappa delle tue emozioni divento te secondo le tue corde e mi muovo appesa nel tuo vento e lì ti sento e ti conosco e mi conosco ... di me mi fido e tu sei me, hai versato nel mio cuore ciò che ti premeva ed io sarò per te scrigno e diario delle tue parole ...

sì può sbagliare, sì, ma se ti condannassi dovrei condannare me ... potrebbe succedere se non avessi più le forze, ma l'istinto m'ha donato ali forti, stupefacenti che cambiano con me, non per me ... posso essere nell'abisso come nell'infinito


quindi come posso credere che abbiano ragione ?

i gesti e le parole non dovrebbero che essere in armonia

come posso non credere che abbiano bisogno del loro credo ?

Io ci provo ! Non mi dispiace la confusione, ( è un bel daffare !), come l'eleganza, l'istinto e il raziocinio o la sinuosa eccentricità ... l'amo come una scoperta, un viaggio oltre i miei confini, una terra nuova da saggiare, un suolo da baciare e sentirlo proprio come un grembo che m'ha rinato di nuovo e m'ha cresciuto ... quanto vale il peso di un dono prezioso se non la Vita ?!

... e se ci penso su mi vien da ridere, rido di me, a volte non capisco dove stia la mia serietà : io cambio, so quando sbaglio e son convinta, ma non so mica se sto diventando meglio !!!!

e' qua che rido, ma lo stai facendo anche tu !!!!