venerdì 30 settembre 2011

... lentamente, di nuovo, mia ...

... c'è qualcosa nella fine
che sa di principio
un cenno
un pensiero
un sapore
un odore
un rumore
che attende d'esser scoperto ...

c'è, nonostante ci si avvolga nella coltre di memoria
c'è, nonostante ci si allontani nel rifiuto di essere
c'è, nonostante la ragione ripari col vuoto dei sensi

so che mi entra dentro,
dannata moltitudine di sfumature,
il tempo di sorprendermi di nuovo
in un cenno
in un pensiero
in un sapore
in un odore
in un rumore ...

ed eccolo il mio fremito d'anima
della fine, che non è mai fine
ho afferrato il seme di un nuovo inizio ...

giovedì 29 settembre 2011

... eppure ...




... vampe di fuoco greco
odora d'inferno il mio Es
compresso
silente
e Vivo

... tesa come robusta canapa
del trabucco son stata l'ordigno, la forza
travolta
investita
di Vita

rispondo:
son acqua che la ravviva
e aria che s'arde e la nutre

per bene
per il bene
per il mio bene ........................................... non senti?

... m'arrrendo, oh,sì, certo lo dico
a parole
io terra che afferrata in pugno si sbriciola
e copre
poi spegne ...
a parole ...

e sai quando sono suono e quando vibro fin dentro ... trasparente 

... non chiedere la mia fiducia
m'è sacra quanto il mio " per sempre "

mercoledì 28 settembre 2011

... 10 e mezza, Castenaso ...

... era il momento, dovevo entrare... Con un cenno del capo avevo invitato a scendere mamma perché aiutasse la signora che avevamo trovato ad attendere davanti la chiesa sbagliata, Davide è a lato dell'entrata, c'è Donatella e Franca chinate sul passeggino per godere dello spettacolo della vita... Mio Dio, almeno l'ha visto! Altri cento metri fino al parcheggio, i fiori : gerbere arancioni, rose rosse e bianche e lilium screziati di cremisi avvolti in un celophan trasparente e fin troppo rumoroso, troppo rumoroso ... Mamma è già dentro, abbraccio Franca, non è con lei che voglio dividere il mio pianto, non di certo sul bambino, Dio com'è bello, somiglia Davide, com'è ora! Mi presento a Donatella, non ci siamo mai viste, " mi parlava di te, della gravidanza, della cena, del lavoro, è come se ci fossi stata anche io ..." Dai, entro. Da sinistra. E' già cominciata. Appoggio i fiori sull'ultima fila di sedie, troppo rumore, vergogna. Mia madre mi aspetta, vuole che sia io a decidere su quale panca fermarci ... la prima, mamma, qui in fondo, non voglio stare in mezzo alla gente. Davide spicca come un'oasi, a destra dell'altare. Si gira, come se sapesse già dove sono, due parole a sua madre, poi ripercorre il corridoio a lato della navata verso l'uscita a passi che sembrano una corsa, si china su Donatella " c'è Silvia" . Faccio in tempo a dirgli che ci siamo già presentate e con un passo siamo abbracciati sotto il voltone d'entrata... mi solleva un metro da terra mentre i nostri volti affondano l'uno nel collo dell'altra in un pianto che non ha bisogno di parole. Mi trasporta così, rimanendo avvinghiati in un abbraccio che ha la stessa forza, la stessa continuità, in un girotondo che potrebbe sembrarmi imbarazzante se non ci rituffasse nel nostro essere stati bambini-fratelli-amici ... mi lascia, siamo pieni di lacrime, tratteniamo i singhiozzi guardandoci in faccia, poi mi ripiglia, non c'è bastato, sono di nuovo sospesa per aria, sono io quella grande, ora è lui, mi posa " ora basta, vero?" me lo dice col sorriso dolce, non vuole più piangere, non vuole che io pianga. " era così orgogliosa di voi ..." si china, in ginocchio ! " Lo so che sono piccina!" continuo ad abbracciarmelo, la mia testa non arriva che in mezzo alle sue costole ... che pace che mi dà.
Rientro, non amo le funzioni seriali, ma ogni volta che il parroco dice il suo nome devo stringere i denti. L'incenso, mi soffoca
E' finita ? com'è che non lo capisco mai ?
Apro la borsa, c'è il foglio dove ho scritto di lei, lunedì, appena ho saputo, l'arrotolo, lo lego al nastro del mazzo di fiori, resterà là ovunque la portino, è una cosa mia, l'ho fatto anche per papà, c'è il mio amore in parole dietro una fotografia nel bar di Molinella ...
Usciamo, voglio abbracciare Gianni, nel suo pensiero era mio fratello ... ho bisogno di abbracciarlo ... è impegnato a parlare, sorride e trattiene le lacrime, frasi di circostanza ... continuo a guardarlo, mi vede, s'avvicina, ohh, " c'era una foto tua, te la dò " Un tuffo al cuore, devo aspettare ancora, ci son persone che hanno bisogno di dargli conforto, non abbraccia nessuno se non in un tocco e via ... Ecco, finalmente, " Gianni ... " vorrebbe questa distanza anche con me, non esiste, lo abbraccio, un secondo e si discosta, lo riabbraccio e stavolta voglio stare stretta un pò di più, mi batte sulla schiena, ok, no, non è ok, prima di lasciarlo me ne rifila altre quattro, ora sì, ti lascio andare ... penso che mi perdonerà l'invadenza, c'è dentro di lui un mondo di parole che rimangono chiuse e avevo bisogno d'essere invadente ... ha buttato il suo diario, lo dice perchè credo che ne sia pentito " tanto sapevo cosa c'era scritto là dentro " l'avrei tenuto, anche sigillato e reso appena Alessandro me l'avesse chiesto ... non andrà così ...
Dio, ci sono persone che non vedo da almeno vent'anni. Davide ha la scatola con i santini in mano, sopra c'è una busta e tra le due un foglio. No. Sbircio verso il mazzo, il nastro è sciolto, indico il foglio, non ho il coraggio di dire nulla ... mi guarda come un buffo rimprovero " beh, che c'è ? cosa vuoi ?! " " ... nulla, emh, no, no nulla". Lo sa, lo so ... Gianni, non so nemmeno da dove sia ricomparso, mi mette in mano una foto, la mia ... 1972 Sinceri auguri ... vestitino rosso, le mani in alto pronte a pigiare i tasti del piano ... sorrido e piango e sorrido ... ah. Il maglione giallo " su, non farti prendere dalla nostalgia! Era inquietante il tuo vestitino rosso!!! " Torno a ridere, Davide è così !... due passi scostandomi un pò per restare a guardare la foto e l'amore con cui Nella l'ha tenuta vicina ... " Ma tu sei Silvia ? si! Ti ho riconosciuto dal sorriso !! " ....Dal sorriso ? Sono andata via da Via Bellaria che non avevo nemmeno 18 anni e mi riconoscono dal sorriso ? ... " sì, sono io, signora Baruffa ! " " ... e la mamma ? " " E' la, sta parlando con la Barberis " " Com'è cambiata !" " ... già cambiamo tutti " ... o quasi !!!!

 ... Ciao Nella, ho preso il numero di telefono di Davide, sei bellissima nella foto, mamma ha detto che somiglia a quella che abbiamo scelto per la nonna, Alessandro è bellissimo, ti abbraccio, ti abbraccio forte, anche io ti voglio bene, ciao, sì ... ci vediamo.

martedì 27 settembre 2011

Cornelia ... una vita

...era una persona " mia ", un rapporto " mio " ed ogni parola che giunga dall'esterno per confortare la mia improvvisa solitudine, mi suona inopportuna. Voglio silenzio, continuate pure in quello che state facendo, chiedetemi qualsiasi cosa come non fosse successo nulla o, al massimo, abbracciatemi di sorpresa, in silenzio. Niente di tutto ciò che mi è venuto a mancare ora riguarda altri che me ed è irreparabile ... voglio solo poter abbracciare i suoi, sentire le loro voci parlarmi di lei o confondere le mie lacrime alle loro e i miei sorrisi ai loro nel ricordo della mia beata, lieve, protetta, accudita, saggia infanzia ... Lo so che si vive nel ricordo di chi resta, lo so che quel che si riceve rimane nella carne, nel cuore, lo so che la vita termina e che ci si consola nel pensiero che non ci sia stato dolore, lo so, lo so ... vorrei silenzio ... mi mancheranno le sue telefonate infinite dove si scusava mille volte se si ripeteva, se perdeva il filo del discorso, se doveva richiedermi il nome dei miei figli, se la sua testa era così, " come sempre" e scherzavamo dicendolo e la sentivo sorridere mentre finivamo insieme le sue frasi o la riportavo nel punto di un discorso che s'era perso in altri cento incipit e duecento prologhi....mi mancherà la sua voce, il suo amore: " sei la figlia che non ho mai avuto e sempre voluto" ... voglio silenzio ... vi continuo al fianco, fate come sia successo nulla, lei era una persona solo " mia ".

sabato 24 settembre 2011

... lo ammetto ...

... volevo abbandonare questo blog. Lo so, l'ho pensato e detto più di una volta, offesa dalla frustrazione di un' eco che non tornava e m'han fermato mille voci che parevano volermi sorreggere, spronarmi ad essere, senza attesa, senza pretesa, piene di speranza, nutrienti come un amore pulito, occhi e anime che parevano guardarsi di fianco, alcune col naso all'insù, voci inaspettate alcune delle quali ho voluto sentire il suono, confrontare il mio piccolo mondo, accoccolarmi nella loro anima perché vere, così vere da parere incredibili ... e le ritrovo, sfogliando il mondo delle emozioni che m'hanno percorso e che ho sigillato qui, ritrovo tutti e m'assale la sensazione d'aver perso qualcosa, d'essermi chiusa, di non esser Viva come lo ero ... e di nuovo, la frustrazione per la mancanza, i pianti come un'innamorata che sa che non sarà mai più, il dolore della difesa oltraggioso quanto l'offesa ... volevo lasciarlo così, come si lascia un diario nel cassetto per ritrovarlo quando si riprende in mano la vita e si ha voglia di sorridere o di commuoversi per ciò che è stato ... Non ne ho avuto il coraggio, non riesco, non posso e in realtà non voglio, mi sembra così contro natura, la mia, ovvio ! Che esempio sarei per me se rinnegassi il mio nome, la mia vita? Se accantonassi ciò che in realtà riconosco come Vita ? Se non sopportassi la fatica di comprendere cosa ho cercato, come l'ho vissuto, cosa ho capito e come sono cambiata ? Come potrei, io, non mettermi in gioco ancora, dopo essermi sentita sconfitta e fallibile, dopo aver capito che la speranza e i sogni sono solo il modo più dolce per crescere e aver  trovato un nuovo significato ad entrambi ? ... Mi sono sognata coi capelli bianchi, sorpresa, sì, ma sorridente, potevo tingerli se avessi voluto, ma ho guardato in quello specchio e mi son detta," ... e sia così e così sia, è questo il segno : io ho vissuto ! "

sabato 17 settembre 2011



... è Tutto qui dentro ... ora, devo tornare là fuori ................. mi manco, non immagini nemmeno quanto ...

venerdì 16 settembre 2011

... e tocco ...


... non grido, ne ho vergogna, è come se scoprissi tutta la mia fragilità
non grido, non voglio, la voce troppo alta distorce il mio pensiero e mi confonde
non grido,  il sussurro arriva prima dentro il cuore, costringendoti a tacere per udirlo
non grido, so difendermi benissimo a filo di parola, arrivo nel silenzio, ascolto e tocco ...

ma grido se calpesti la mia dignità, se mi obblighi a difendermi, se mi imponi di non esser me, se per salvar te stesso dalle tue paure condanni me, allora sì, grido e la mia voce è il cuore e questo non mi spaventa più, ti sto mostrando tutta la sua forza perché il tuo torni a sentirmi , ancora, mi scopro, in tutta la mia debolezza, armando la tua mano ... colpisci e fallo bene o resta a mani nude ...

sabato 10 settembre 2011

... sale e luce ...


... brulicano i pensieri
come germi animati, principi
di una metamorfosi imminente
già compiuta
che brama intraprendente d'essere mostrata ...

... sarò un riflesso,
non un errore,
forse un'eccezione in un anfratto che per opportunità è sordo a qualsiasi eco ...

... conservo il sapore di una virtù per grazia ricevuta,
inadeguata alla comodità,
agisco per mezzo di un progetto 'si forte d'aver compassione d'ogni tenebra, della mia colpa
e non c'è moggio che possa soffocare la speranza ....

venerdì 2 settembre 2011

... avevo deciso


... pareva semplice diventar complice della propria ragione:
col pensiero, esiliare sentimenti ed emozioni
ridurli al silenzio come quadri a lutto, coperti da tela nera ...

... come potevo tacere la vita, la bramosia di berla a piene mani, restare inerte ad ogni suo delirio di comando : "vivi, vivimi !"

... illuminata dal mio demone, placata dal mio dio ...

Affamata di calda ebrezza di vento sublimante il mio diniego d'esser ciò che non ho mai voluto, né pensato d'essere, ho travalicato ogni argine con tutta me stessa, sparsa per un mondo che sentivo migliore del mio, almeno più pieno, di sicuro nuovo ...

... allora additami come ingenua, perché lo sono, ed è questo il mio peccato: aver fiducia; senza il bisogno che ti soffermi sospettoso o intransigente a chiedermene, io l'ho già data, 'che nel silenzio ho guardato ogni tua mossa, 'che nel verbo ho spiato l' anima tua nascosta

... allora additami come superba, perché lo sono ed è questo il mio peccato: saper osare; senza bisogno d'esser sfidata a farlo, non fatico per il tuo piacere, ma per il gusto di mettermi alla prova e con tutta me stessa, per sapere fin dove posso arrivare

... allora additami come un'illusa, perché lo sono, ed è questo il mio peccato : aver speranza; oltre ogni modo io sento di credere che esista un posto di pace per ognuno, fossi io stessa, lo fossi solo per il tempo che il mio pensiero diventi più somigliante al tuo e ti vedessi riprendere il viaggio senza me: il tuo ponte , il tuo arco, il tuo diario, il tuo scrigno ...

... io sarei lì, comunque, quanto tu nella mia vita stessa ...

perché non è di solo spuma fatta la mia vita ...

... ed è gravoso patire il fallimento, l'idea che nulla o troppo poco abbia il sapore di ciò che ho bramato ma non mi arrendo ... m'avvolgo dentro il male mio e taccio e scrivo e ascolto l'eco d'ogni sillaba che ti ho dedicato ... diventa suono, poesia e richiamo d'angeli la cui risposta è balsamo d'ogni ferita, ogni attenzione è restituire fiato alla mia vita e m'incoraggia, mi conforta d'aver ragione d'essere chi sono e non piegarmi alla volontà maligna di rinnegare me perché non vibri meco nell'armonia che hai ispirato e AMO fino che vivo

.... e poi ti cerco perché son certa di ritrovare me tra le parole tue:
scivolarti dentro,
esser specchio della tua apparenza,
voce della tua voce, quella in cui non mi sento, fino a saggiare il fiele della tua vergogna e il miele mio leccarti dolce per ogni tua sciocca distrazione,
e ritrovarmi dentro il tuo pensiero, accento della tua cadenza
fino a concederti ciò che di mio è più prezioso, cercandolo tra ciò che ho di più caro se non son io


... ma di essenza;
non mi accontento di vivere d'inizi, di eccitazioni della prima volta: io SCELGO mi fido dell'istinto, dell' intuizione come rabdomante di sorgenti, esteta di passioni equilibrio di femmineo vigore e virile dolcezza, mutevole onda di suono, impulso del tuo orgoglio, abbraccio dei pudori, sostegno delle scelte, rifrazione di pensieri, sorpresa, novità inattesa, presente

... solo per questo amo il tempo
che mi costringe a godermi l'ozio riempiendolo della mia energia ...

... renderò il tuo abisso meno interessante del tuo ritorno ...

... ti stupirò sciogliendo il tuo bisogno ...

... e sarò io ...

... mi riconosco nel tuo desiderio ...

... passione e sogno ...

... avevo deciso,
ma tutto fa che io sia io !