Sono mesi, ormai, che al mio risveglio,
nel vuoto del ricordo dei sogni,
mi sento codarda, inerme, indegna nei confronti della vita
e le mie mani si uniscono
un pugno, una sull'altra
sull'elsa del pugnale dell'Orgoglio
spingendolo, appena sotto lo sterno
fin dentro
lo stomaco
e forse
la mia anima
muore
anche oggi
un pò.
Sono mesi ... il tempo che un gesto,
partorito dal rifiuto, dalla grettezza
complice della frustrazione e dall' inadeguatezza
per l'assoluzione delle mie colpe,
delle colpe altrui per il peso su questa mia vita,
diventi un rito ;
il rito della morte,
della morte dei sogni ... illusioni appese ad un filo mosso da un vento distratto e ignorante ...
Nessun tempo oltre questo, stamattina, per pensare ad altro
avvolta dall'acqua mia, che amo,
ho pianto,
ho pianto per il vuoto che perde spazio
per quel vuoto che ho riempito della mia stessa vita e m'ha stupita ...
... ho pianto, come si piange un morto senza corpo,
d'abbandono che mai fino in fondo è arreso
... ho pianto e ho sorriso,
m'impressiona tutta questa fede !
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