lunedì 16 febbraio 2009
volubilmente costante
morbidi di sonno
risvegli i sensi sì che ti perdoni
che tra le parole buone accenni incubi che mi feriscono
e taccio
presa a confinar con il mio saggio il tuo veleno
poi rido e danzo cavalcando tutta la mia libertà
che ami e ti spaventa e domi, credi.....
trattieni il mio respiro
mordi la mia carne
potrei volare via da quel balcone
ma sono la tua porta aperta all'infinito
mai vorrei che leccassi da solo le ferite dei tuoi silenzi......
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...mischiamo tra i nostri sapori il tuo veleno,condividiamolo per comprenderlo....
RispondiEliminaE' giusto che ognuno lecchi le ferite dei propri silenzi affinchè possa crescere. Il resto viene da sè.
RispondiElimina...ci sta...fino a che i tuoi silenzi non feriscono me...fino a che i tuoi silenzi feriscano te per proteggermi...
RispondiElimina" fidati come io mi fido di te "
"... domi, credi"
RispondiElimina- tu domini, e mi lasci credere che sia il contrario-
è stato sempre cosi
- ed ora posso leccarmi le mie ferite -
Ciao Silvia
Un abbraccio
Mi hai fregato... stavo giustappunto pensando cosa scrivere per il ventiduesimo...
RispondiEliminaSei tremenda..mente adorabile.
rispondo qui, scusami
RispondiEliminaAlda Merini e' meravigliosa... hai ragione
un cuore enorme
buonanotte silvia