mercoledì 8 luglio 2009
... non temere
... stanotte sono scesa dall'albero mio, ho camminato fino al Marvel, il fiume del pensiero, dei ricordi, della cura ed ho raccolto steli di giunco e nel tempo senza tempo li ho intrecciati ad arte. Il Saggio posava la sua mano sulla mia spalla, sentivo il suo respiro contrito, rassegnato ma cosciente. A tratti il suo pensiero raggiungeva il mio "... non dimenticare..." e scompariva avvertendo la rabbia attanagliarmi la gola fino a riempirmi gli occhi di lacrime, fino al mio "Taci!" e stringeva la sua mano come a saldare le sue ossa alle mie. "Resta se vuoi, ma taci, sai benissimo cosa farò; io, decido la mia strada, sono sola, la sola responsabile del mio agire e non mi chiedere che ne sarà. Mille volte per te son tornata indietro. Vuoi sapere se n'è valsa la pena? Sì, ogni volta sì, sempre sì, lo sai che non temo quel che sento. Ora, taci"
Ho immerso i piedi nel fiume e son rimasta. Mi sono innoltrata fino alle ginocchia, ed oltre, alle cosce e sono scesa fluente e lieve fino a ricoprirmi il capo. Gli occhi aperti, la pelle d'acqua : respiravo. Lentamente.
... "tutto rimane in me, avvolto dalla mia coltre fresca e silente, so e sarà silenzio, risponderò come chi sa poichè ha compreso oltre all'esperienza, forse, solo, perchè ha ascoltato..."
Il Saggio continuava a cercare la sponda opposta del Marvel, io ero già sul mio carrubo accoccolata alla cesta piena di Vento ....
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...ti ho vista scendere dal carrubo,calpestare le sue lunghe radici,non scorderò mai gli occhi che ho visto,la tua anima,la tua dolcezza,il peso dell'ombra della tua luna,il pelo folto di un lupo,la forza del vento,pesano come i semi di due bacelli di questo albero,tienili stretti,attendi sul carrubo,il saggio sta lustrando le tue piume,sarai pronta a volare,con le tue ali per te,facile ricordarsi quando si è lontani di chi ti è stato vicino.....
RispondiEliminaArwen scese dal carrubo per decidere di non salirci più,ma non fu punta da una vespa......
quello che è stato compreso e vissuto pienamente
RispondiEliminaabbandona sempre la mente, la memoria, il tempo
come un cibo che è stato assimilato
adeguato nutrimento, diventa noi
mentre l'indigestione si rammenta
il tuo saggio chiede di ricordare qualcosa
il passato si può modificare
immaginando nuovi significati
creando nuove strutture
una diversa architettura
per poter finalmente dimenticare
tanto è stato fatto e digerito, forse non tutto
altrimenti non l'avresti scritto
ma tanto è stato fatto e digerito
non c'è più la paura di esprimere
e nonostante due saggi nel tuo mondo si contendano la tua voce scritta
c'è un centro che sta prendendo coscienza di essere un centro e non bersaglio
a free hug!!!
RispondiEliminautto rimane in me, avvolto dalla mia coltre fresca e silente..
RispondiEliminafrase bellissima!
Ciao Si,
RispondiEliminasolo per augurarti uno splendido week end..
stammi tanto bene..
Io questa notte e come tutte le notti, sono caduto dall'albero, come una foglia smette l'aristocrazia del ramo. Il Saggio ha posato la sua mano sulla mia spalla, soltanto per sorreggersi' perchè sa che anche se parla non lo ascolto e sa che non devo rendergli conto di nulla. Che saggio sarebbe altrimenti? Il saggio di fine anno?
RispondiEliminaSono contento ti sia ricordata... io ero quasi riuscito a dimenticarmene.