venerdì 7 settembre 2012

... non paga solo la Domenica !

Esco, per forza, per far contenti i miei figli, per non sentirmi in colpa per non esserci, per sentirmi meglio. Vivo qui, qui dentro, dove non ci sono confronti, dove il mondo arriva di sguincio, dove il contatto è virtuale, senza complicazioni, dove posso sparire senza avvisare, non farmi sentire, non parlare, alienarmi ...
... poi esco, e le vedo, le gambe abbronzate, i sandali ai piedi, le spalle scoperte, gli occhi luminosi, i sorrisi, le risate e mi chiedo dove io sia finita, dove sia il mio coraggio, dove la passione, l'entusiasmo, la vitalità e non è invidia, credo sia il piacere di vedere che il mondo gira e io posso guardarlo da dentro sorpresa di provare struggimento, senza voler essere toccata ... proteggo la mia empatia, non ho voglia di vita, sono ferita, delusa, umiliata e non ho la forza, non l'ho più per curarmi con le mie parole e quelle degli altri sono stagni inermi, inerti, ambizioni di flutti come code di carpe che crepano la superficie per trovare rimedio alla loro asfissia, o la mia.
Amo qual che raccontano di loro, al contrario di quel che vorrebbero da me, ci credo, li vedo, li sento e m'avventuro con gli occhi sinceri, ingenui, fiduciosi e attenti di un bambino che ascolta rapito la voce dell'anima di qualcuno che non teme, ed è così, fino alla fine se, nonostante tutto, tutto, rimane sincero: un viaggio di andata e ritorno perché ormai non lego più la mia vita a nessuno, non lascio strascichi, non trattengo nulla ... ma, ma, se solo avverto l'intento di qualcosa che va oltre il racconto, un motivo, un ombra, il cigolio di una discrepanza dal ludico bisogno di dir di sé, ecco comparire la mia distanza come un vetro spesso quanto questa diventa, ad ogni colpo di falso : una crepa ... lo vedrai, se vorrai, negli occhi miei che si spengono di luce e se non capirai, lo vedrai, se vorrai, 'che non ti guarderò più e mi vedrai, e dovrai, come statua di sale e sangue, specchio di ogni bassezza che hai avuto l'ardire di fare a mie spese ... preferisco il silenzio, il niente, 'ché ogni tuo gesto, ora, ogni tua parola, ogni cercare di me un sorriso non è più un dono, ma patetica elemosina, viscida moina, ennesima richiesta di ciò che non hai custodito, di ciò che hai sperperato, di ciò che hai sciupato ... mi rimane l'infinito ... rimango a guardare, sia mai ...!!!

2 commenti:

  1. distanza bella cosa. s'e' sciupato niente. maturato una fortuna. poi magari domani cambio idea :P

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  2. A volte il cammino ci riserva emozioni sopite, ci induce a cambiare a malincuore la nostra vita, ci invoglia a modificare la felicità trasformandola in malinconia, cio che non vorremmo mai fare..
    A volte basta stringere i pugni.. a volte non si ha piu la forza.. altre volte neppure questo.

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