giovedì 14 giugno 2012

... respiro ...

... si siede all'imboccatura, credo che giunga dal sentiero del Sud, compare come un refolo di vento che subito si sospende. Alzo solo gli occhi, il tempo di accertarmi che sia Lei, che Lei capisca che sono senza forze, ma che è la Benvenuta; è Mia, Me. L'adoro quando mescola le dita nel mio pelo, l'adoro quando s'accuccia e mi prende il muso fra le mani fino a che il silenzio diventa insostenibile, allora tocca il mio tartufo umido col suo naso secco e i nostri occhi sorridono all'unisono.

A volte arriva stremata, appare in un fremito d'aria e di terra, si rannicchia al mio fianco spingendo i lombi dentro il mio respiro, poi s'abbandona. Fanno rumore i suoi pensieri, come i suoi sogni, sanno di gomene che sfregano la carne, di risacche sterili e schiumose, del vuoto disperso e confuso lasciato da un vento prevalente che l'ha cacciata al fondo, di ali spiumate, di un corpo esanime e di una mente indomita che non si dà per vinta e regge forte come una sinuosa bitta.

E' per Lei che sono tornata, è per me che Lei ritorna.

mercoledì 13 giugno 2012

... c'è ...


... trascorro un tempo infinito dentro questa tana.

Ogni tanto Lei mi viene a trovare, credo sia mossa dal bisogno, che è anche il mio, di sentirci ancora Una nell'Altra : Uniche.
La mia carne, come la Sua anima e il Suo cuore, è intrisa d'aderenze come postumi d'incisioni che l'hanno scoperta. Lei teme che abbiano raggiunto il peritoneo. Mi sfiora, mi carezza ed io non avverto nulla di ciò che era; non sento il Suo calore, non sento il desiderio né il fremito né la voluttà né le intenzioni né il pensiero. Quelle mani ! Quelle mani erano come i suoi occhi, svelavano i Suoi pensieri senza quegli sciocchi limiti sociali. Erano mille i motivi per cui non potevo afferrarli : magari era presa nel racconto di ciò che le era accaduto, magari una parola l'aveva messa in imbarazzo, magari per un "no" dovuto, pronunciato a mezze labbra ( perché i sogni sono belli da ascoltare e nessuno, tanto meno Lei, poteva liquidarli in una monosillaba così impunemente !), magari per per un Suo pensiero coraggioso che tanto era diverso da quello che le avevo raccontato, ma s'infilava nei miei panni e da dov'era mi raccontava un altro orizzonte.
 Ecco ! I suoi occhi diventavano inafferrabili, si muovevano nell'aria o si rifugiavano su angoli di suolo e le sue mani si nascondevano tra le insenature tra le braccia o s'intrecciavano con le dita o scomparivano tra il collo e i capelli  o tra le gambe : sfuggiva mentre i pensieri divenivano parole di cui non voleva sentire il peso, poi tornava e mi toccava lieve o intensa e mi puntava gli occhi dentro l'anima : allora sapevo che era in me, che non se n'era mai andata, che tornava a riempirmi di speranza e di fiducia, qualsiasi cosa fosse successa ...

mercoledì 6 giugno 2012

...

... aveva quest'aria discreta e distratta e passeggiava lento come un felino in attesa che l'appetito diventi fame, sembrava  esser lì per caso, ma al caso, io non credo! Fui sorpresa quando, scostando le felci che coprivano la tana, mi guardò e mi disse qualcosa di strano che mi fece sorridere. Avevo scordato quanto fosse beato il sorriso : le labbra s'imbarcano e il cuore diventa leggero!