sabato 31 dicembre 2011

bentornata !


... poi mi sono guardata
il mento poggiato sul palmo
e ho riconosciuto tutto ciò che non è me
tutto il fardello che m'ha imbrattato
tutto il mio brontolare sordo, a volte
fastidioso, a volte
mai inutile
...
risorta dalle acque gelide del Marvel
ho scrollato da dosso il peso del ghiaccio;
brandelli non miei, del mondo di fuori
attecchiti al mio pelo, non all'Anima mia
...
mi sono guardata,
il volto accolto tra le mani
e tutto s'è risolto in una stilla di tenerezza
prima d'allargarmi il sorriso:
stavo già sul confine del bosco
comoda
e in allerta
aspettavo,
aspettavo me !
...

Arqual è tornata
struscia il suo muso sopra la mia veste
spinge le mie mani
che affondano in mezzo al manto
" mia e io tua "
...

" ... ti aspettavo, Piccola mia, sei il respiro della mia speranza"
Lei mi guarda, gli occhi brillano,
si abbandona sulle mie cosce
respira
 piano
riposa
e io in lei ...



martedì 13 dicembre 2011

... magari chiediti ...

... non puoi certo pretendere d'involvermi nel tuo gorgo e tenermici legata
'che non ho timore di guardare nell'abisso
d'immergermene fino al cuore
di sentire
di mischiarmi alla tua carne
né di smarrirmi  il tempo necessario per confondermi in te,
conoscere le tue parole come i tuoi silenzi
il tuo viso i tuoi occhi
la tua ironia le tue difese
le attese ...
... ma non puoi impedirmi d'essere chi sono
di tornare a toccare la mia carne
di ripulirmi i tuoi pensieri sopra i pantaloni
di tendere un braccio e fermarti a palmo aperto
e trattenere ogni pensiero che non si conviene fino a che non sarai tu ad infilarti dentro la mia bocca ...
e sbaglierai
sbaglierai
'che non conosci altro che l'eco delle parole tue
per quanto possa rendertene dolce il rimando
per quanto condivida con te la pace del mio ramo
per quanto ti accompagno a veder d'altrove quello che tu mostri a me ...

... non puoi pretendere d'involvermi nel tuo gorgo,
non puoi costringermi a ritornare indietro
ad essere chi ero
a rivolermi come sono stata
'che io muto e mai in silenzio e mai da sola e mai d'impatto

... magari chiediti se nel tuo strano vorticare t'è mancata la stretta e m'hai lasciato la mano,
magari chiediti se nel tuo strano vorticare posso non esser io l'equilibrio di cui hai fame,
magari chiediti se nel tuo strano vorticare io abbia il diritto di decidere di guardarti o seguirti o fermarmi o semplicemente ...
 ... aspettare e vedere se anche tu, a modo tuo, sei capace di cambiare ...



sabato 10 dicembre 2011

... 'sì forte ...

...potrei decidere di slacciarmi da tutto ciò che ero
Dio, quanto ho pianto per non averlo più
... potrei costruirmi una ragione per tutto ciò che non è stato
Dio, come ho sofferto per non averlo inteso prima
... potrei addossarmi la colpa di tutto
Dio, quanto ho amato
... potrei scegliere di vivere sopra il mio Es
Dio, come sono stata Io


ho trascinato il mio strascico da sposa abbandonata,
'che d'un giorno riempivo la mia vita,
consunto,
liso,
in "fil" di vita ... sento
sento
sento che non è l'amore che ti ho dato che mi manca
è l'amore mio che non si può decidere che muoia

nemmeno nell'abbandonarlo,

nemmeno nel lasciarlo sfibrare al suolo


non sono una che si lascia perdere
non sono una che si perde

foss'anche solo un filo, quello che mi lega, è pelle mia è la mia carne
mi sono fusa a te, carne mia
                           mia pelle
'che io lotto per tutto ciò che ho desiderato e ho creduto e voglio

miele per miele
miele per fiele
fiele per fiele
miele...


... potrei decidere, potrei, ma nulla mi è più dolce del rimaner sospesa !


lunedì 5 dicembre 2011

... si gela


... si gela.
Ho bisogno dello spazio mio, del silenzio che mi è caro
di quella pace che ritrovo rinchiusa fra le mie cose
nel tempo deciso per me
dove si depositano i pensieri intrusivi lasciandomi libera di respirare al ritmo che conosco
Soffro le ingerenze come le pretese,
le aspettative sollecitate e quelle taciute,
soffro lo spazio che non mi è lasciato e quello occupato nonostante l'assenza,
soffro per una cecità vestita di bene che urla la propria presenza
le richieste d'appartenenza
la promiscuità per incertezza
... qui, non ho bisogno di parole, se ci sei, lo senti...


giovedì 24 novembre 2011

... " l'affido a te " ...

... ci sono promesse taciute
patti dell'anima cui non si vuol rispondere
per il timore di fallire
per la paura di trovarsi tra le mani un domani che non avremmo mai considerato ...
... ripenso ...
è il tuo dono
quella parte di te che non vuoi che si perda
quella parte di te che non hai avuto il coraggio di legare
quella parte di te così differente e così somigliante, così definente da averne preoccupazione e desiderio
... sono sincera ...
" non so se ne sarò capace "
continui a guardarmi, mentre ti parlo nascosta tra le mie ginocchia
sento la supplica degli occhi tuoi
inclino la testa, giusto per sbirciare la tua bocca
ti chini ...
fregata !
come posso dirti di no ?!
mi hai messo l'anima tra le mani ed io ne avrò cura, lo sai !

mercoledì 16 novembre 2011

... non confondermi mai ...





... sono io che ti cerco
desidero saperti
e mi affama quella parte di me che ancora non ho vissuto e riconosco tra le cose che non dici, nei tuoi gesti
... e ti guardo mentre vivi del tuo mondo,
guardo la tua bocca che trattiene parole che saprò ascoltare,
avverto il suono della tua voce, il ritmo che dà vita alle parole, le sfumature dei tuoi silenzi, la cadenza, l'essenza che bramo
m'assetano gli occhi tuoi
impudica nel saggiarli mentre scorrono in altri
timorosa dell'ardimento che nutro, non posso lasciarteli versare in me se non il tempo d'umettarmi l'anima
... 'che sono io che ti voglio
desidero nutrirmi dalla tua mano
ridestarmi al tuo calore
appassionarmi a te
e riscoprirmi tra le parole nuove
e sorprendermi a sorridere mentre ti  penso,
stupirmi di tutto quello che non so
e imparo e comprendo e vivo
innamorata dello spazio che ho costruito solo per te nel mondo che mi appartiene ...





sabato 5 novembre 2011

... one to one ...


... ciò che mi fa nascondere è la non verità ...
e io non posso stare nascosta, non riesco, non posso, non voglio
a costo di tutto ... non so, nasce come una disarmonia fino a stridere nell'anima
e io non posso tollerarlo, o forse si,
perché so che se mi ci metto arrivo a comprendere che è un'armonia diversa quella che avevo amato,
fa niente,
probabile che io abbia sbagliato,
magari
nel divenire quello che speravi tu ... e poi magari taccio
e aspetto
poi parlo
per essere smentita perché se penso male Devo essere smentita, e crederti ... me lo devi, lo devo a te

ognuno è unico, nessun altro rapporto può essere ad_esso uguale.

giovedì 27 ottobre 2011

... figlie, madri ...


... ho chiamato mia madre, era solo un giorno che non la sentivo, ma stanotte Anna se n'è andata, avevo il telefonino spento, l'avevo spento prima di ogni altra sera. Ho avuto il pensiero che Natascia mi  chiamasse, che potesse succedere, ma l'ho spento lo stesso convincendomi che non sarebbe successo, se non l'indomani. L'ho spento, anche se le ho detto di farmi sapere. L'ho spento, anche se avrei voluto correre da lei appena fosse successo. L'ho spento per restare sul divano, invece che al pc, mentre gli uomini da casa guardavano la partita, avrei letto fino in fondo " Dannazione" e l'ho fatto stupendomi che la fine coincidesse con Halloween, il giorno dopo il mio compleanno, come a pensare a mille coincidenze che non sono il caso. Non a caso avrò spento il telefonino. Ho lasciato sola Natascia, sola col suo dolore ... e m'ha svegliato stamattina, al telefono di casa ... non importava dicesse nulla, avevo capito dalla pausa di silenzio prima del mio " tesoro ... " ... Non ci si prepara, si accoglie o ci si riversa un po', per quanto se ne senta il bisogno, per quanto senti che ti puoi lasciare andare. Nel tempo che mi dice, è figlia, sento Walther farsi carico delle procedure mentre lei finalmente s'abbandona in singhiozzi trattenuti che fino ad ora erano stati quelli di lui.
 " Ieri le ho detto che è stata una brava mamma, non so se mi ha sentito, non importa, dovevo dirglielo"
Certo che ti ha sentita , cucciola mia, sicuramente ti ha sentita. E la raggiungo prima che partano. Ho bisogno di abbracciarla. Ho bisogno di abbracciarmi a lei, di abbracciare Walther, per quanto possa essere davvero marginale la mia presenza, non posso stare qui, per quanto possa essere d'intralcio, non posso restare qui.
Sono pronti, sono solo in attesa di andare verso il mare, dai nonni, loro ancora hanno bisogno e sarà là che Anna tornerà a casa. Ha preparato i vestiti : in questi gesti che paiono di lucida ragione c'è un amore infinito. Anche gli orecchini, quelli che indossava quel martedì, e la fede, Walther la farà saldare alla sua ... Nat, mi ha fatto pure il caffé ... Sabato, sarà Sabato il giorno ... Nat mi spiega la strada poi mi dice che non importa, che non ci farà caso a chi ci sarà. Me li abbraccio ancora e starei così ancora di più, ma c'è un viaggio che li aspetta e mille pensieri che devono essere vissuti tra loro: una figlia, un marito. Vado, ci sentiremo più tardi.
Non arrivo nemmeno al cancello che già chiamo Anna, non ce la faccio da sola, lei è più concreta di me, ha questo rapporto adulto con la fine, il dolore la ferisce, ma sa come essere di conforto, aveva pensato hai fiori e io avevo procrastinato arrivando da Nat solo con me stessa, dice " Sabato andiamo " mentre io farfuglio cose senza senso, mi lego a Valerio, ai miei impegni del cazzo, mentre lei continua a parlare, è già organizzata, comunque sia va, andiamo, sto pensando a mia madre, ieri non l'ho sentita, non riesco a sistemare i pensieri, ho bisogno di chiamarla. Anna chiede se so la strada, Nat mi ha spiegato minuziosamente come arrivare, sorrido, anche in questi momenti lei è precisa e chiara, le avevo detto che volevamo mandarle i fiori ... ora che scrivo, capisco, bimba mia. Sì, partiremo sabato mattina, comunque. Chiamo Valerio, cambia voce quando attraversiamo un lutto, era già così questa mattina, dopo che Nat mi ha dato la notizia, già sapeva, l'ho capito da come mi ha risposto. Voglio andare a casa, voglio chiamare mamma. Anna lo sa, sa cosa prova Natascia, sa quanto ci si senta soli, quanto manca quel posto dove nascondersi ogni tanto, dove si torna figlie nonostante si sia già madri, al di là di come si vorrebbe essere figlie, al di là di come si pensano le madri, dice " il cordone ombelicale " e sento che non si può dire altro.

" Mamma, la mamma di Nat se n'è andata stanotte ... "
vorrebbe abbracciare Natascia.
" Mamma, noi ci siamo dette sempre tutto, vero? Sai quello che provo, vero? "
" Ci siamo sempre dette tutto! Vorrei soltanto che tu sorridessi pensando a me quando non ci sarò più, vorrei che i tuoi bambini, sorridessero ricordando le cose che abbiamo fatto insieme..."
" Sarà così, lo sai !"
" Avrei voluto poter fare di più, ma sono felice d'esserci stata quando ne avevi bisogno, di essermi goduta i miei nipoti, tu sei la mia vita e io ne vado orgogliosa "
" E io di te"
Continua coi pensieri ad alta voce, di come avrebbe voluto sua mamma, del fatto di averla compresa comunque, delle scelte diverse, della nostra longevità, le dico che porteranno Anna in provincia di Cesena, si preoccupa per il traffico perché oggi è un'altro giorno di lutto : comincia a parlarmi del Sic, e ci troviamo coinvolte in un altro dolore, proprio come fosse nostro, cercando di comprendere il motivo per cui ci ferisce così ed è l'amore per la Vita, anche attraverso gli occhi e le parole i gesti di un ragazzo che ne è pieno e ce l'ha potuto dimostrare, di quanto facciano bene i sogni che iniziano e diventano realtà e le parole di cuore, sincere, spontanee, ricominciamo a parlare di noi,dei miei figli del Sic, perché il suo pensiero la porta sempre là ... ci diamo appuntamento da me, nel pomeriggio, vorremmo stare insieme, esserci senza essere là, dovrei avrei voluto andare, per la stima che ho di due genitori che sono stati capaci di essere ali di un sogno e nido e orgoglio buono e consapevolezza senza rimpianto, senza rimorso ...
Sto scrivendo di Anna, suona il telefono, è mamma: " ... stai vedendo la tv?"
 "no" so già
" metti sul due"
 ... Abitiamo a cinquecento metri di distanza, è anche così che c'accoccoliamo al nostro cordone ...
 " ok, ci vediamo dopo, se ti va, ciao mamy !"

martedì 25 ottobre 2011

... in te, per me ...


afferrami in un respiro
'sì che non trovi il tempo di pensare
ed essere
e sii vento impetuoso
da risvegliarmi il senso dei miei fianchi
e suono d'ammansirmi
e novità sapiente da illudermi tuttavia d' esser Unica


e sii solido ch'io possa saper che è vero
e dubbio solo il tempo d'aver voglia d'appartenerti ancora
e re e servo e re
che io non veda altro
e altro mai io senta
e piena da volerne ancora ancora ancora ancora ... ricomincia e mai finisce


e tienimi stretta come fanno Terra e Luna
e fa capricci 'che io ti rassicuri
e sorrisi a piene mani lasciando che riconosca ogni sfumatura


e sii uomo 'sì che io possa osare oltre i miei confini pronunciati e abbandonarmi a tutta la fiducia che custodisco in me, per te; per me ...





















giovedì 20 ottobre 2011

Barbara

... poi c'è lei, che arriva di sorpresa e mi travolge con la sua vitalità !

Ci siamo messe vicine il primo giorno di scuola, senza conoscerci, figlie di madri che erano state nello stesso collegio : questo è stato il nostro primo nodo.
Diverse in quasi tutto, dal colore dei capelli, alle scarpe!!. Se si consiglia di essere folli e comportarsi da persone normali, ecco, lei ribalta tutto con me ... ma lei non è folle è proprio piena di Vita e io la guardo ammirata, benevolmente invidiosa della sua spontaneità, della sua leggerezza, delle sue fissazioni, del suo modo di sognare, di reagire alle difficoltà, di cogliere ciò di cui ha bisogno senza troppe paranoie, di riempirsi una vita che la metà per me sarebbe troppo, del suo andare e venire, del suo entusiasmo, della sua consapevolezza, del suo regalarmi l'anima nuda, del suo modo di esprimersi così impudico e sincero e vero, dei suoi sorrisi, del suo giocare con ironia sulle difficoltà, della sua fiducia in me, della certezza che ha nel potermi trovare sempre al suo fianco, del suo coraggio, della sua voglia di fare, della sua fantasia che diventa azione e mi fa pensare ogni volta " ma come cacchio fa ?! " mettendomi immediatamente di buon umore !!!  Ieri ho trovato una donna concreta, onesta, piena di entusiasmo, accogliente e capace di rapirmi dall'abisso in cui stavo guardando, in una maniera che solo lei ha ... scoprendosi in un modo che ho sempre avuto bisogno di sentire e c'era, era là, nel momento più opportuno s'è fatta vedere in tutta la sua solidità, presente, savia, illuminante ... per poi tornare ad essere festa ... perché lei è così !
...
 " lo sai che non ti chiamerò mai nel momento in cui ho bisogno  "
 " ma siamo come vasi, se tu condividi il tuo dolore con me io non ho il timore di prenderlo, tu starai un po' meglio io starò un po' peggio, ma  ho la forza per buttarlo via ..."
" ... sei l'unica alla quale mi sento di dire questa cosa : .... "
" sei acqua, come me "
" mentre parliamo mi accorgo di quanto avessi bisogno di TE, mi fai un gran bene, Barbara !"

Non sai quanto ho pianto per il tuo messaggio di oggi ! Comunque, non te l'ho detto, ma sto prendendo in seria considerazione di mettermi di nuovo ad infilar perline !!!  E rido ...

martedì 18 ottobre 2011

... un battito d'ali ...


... finalmente, stamattina, ho pianto ...

Sono mesi, ormai, che al mio risveglio,
nel vuoto del ricordo dei sogni,
mi sento codarda, inerme, indegna nei confronti della vita

e le mie mani si uniscono
un pugno, una sull'altra
sull'elsa del pugnale dell'Orgoglio
spingendolo, appena sotto lo sterno
fin dentro
lo stomaco
e forse
la mia anima
muore
anche oggi
un pò.

Sono mesi ... il tempo che un gesto,
   partorito dal rifiuto, dalla grettezza
   complice della frustrazione e dall' inadeguatezza
   per l'assoluzione delle mie colpe,
   delle colpe altrui per il peso su questa mia vita,
diventi un rito ;
il rito della morte,
della morte dei sogni ... illusioni appese ad un filo mosso da un vento distratto e ignorante ...

Nessun tempo oltre questo, stamattina, per pensare ad altro
avvolta dall'acqua mia, che amo,
ho pianto,
ho pianto per il vuoto che perde spazio
per quel vuoto che ho riempito della mia stessa vita e m'ha stupita ...

... ho pianto, come si piange un morto senza corpo,
d'abbandono che mai fino in fondo è arreso

... ho pianto e ho sorriso,
m'impressiona tutta questa fede !



venerdì 14 ottobre 2011

... piove, altrove ...

 ... non ho voglia di far da mangiare ...
lui farfuglia qualcosa
immagino cos'abbia detto, sicuramente una scialba battuta a sfondo sessuale
... penso " noiso " e insinuo : " cos'hai detto ?"
si alza
... "cos'hai detto ?!"
s'avvicina come un gatto sornione, mi fermo con le mani insaponate lasciando andare il tegame
... " cos'hai detto ?!"
chiude gli occhi
... vorrà un bacio
mi bacia con le sue labbra morbide, a stampo, rimane, si liquefà insinuando la sua lingua fra le mie labbra mentre le mani calde mi tengono i fianchi
" non ho detto nulla!" sorride
sorrido anche io, non ti dirò che questo è Amore !!!!

giovedì 13 ottobre 2011

... ero ...

... potrei morire di questa rassegnata tranquillità ... mentre mi trascino in un guscio silenzioso
nessuna eco, solo l'ombra di un brusio : non gli appartengo.
Remota, dispersa, diversa dalle pagine che ero,
non sono
non sarò ... continuo a dirmi " addio"
ah, Dio, eppure ci dev'essere una ragione abbastanza forte per rinnegarmi una tale vita: la pace mi uccide quanto una carezza mossa per compassione, per famigliarità ... io muoio del calore tiepido che si ostina a tenermi in vita, della paura di non fidarmi più, del dovere della coscienza ... sono solo briciole quelle raccolgo, quelle che continuo a seminare intorno, quelle che un tempo non mi bastarono più: ammaliata dalla carne mia che vivida e impudente vibrava in un sospiro mi tramutò in acqua che mai placò l'arsura dei sensi miei ... mai sazia ... mai, e poi il nulla ...
solo le briciole che ingoio piluccandomi le dita, carponi, su questa terra che mi sporca d'umiltà ....

sabato 8 ottobre 2011

... peggiora senza ritorno ...



... mi fa paura ciò che penso
in questo momento;
di solito ragiono
e l'incubo ha un senso


" mi nutro di speranze
le mie
per me
e poi ripenso "
che esiste una realtà che non capisco


non riesco
e se mi si accenna nella mente
che è possibile
io tremo
tremo di quel vuoto che m'è rimasto dentro
usatami
vedendoti, per quel che sei, ... io tremo
Mi sento d'altri tempi ed anche oltre questi
Ho Vissuto l' Ora
ed ora basta.

... finire


... seduta sul ceppo che anticipa l'ingresso, spalle al muro scaldato dal Sole, riposo e penso ...



E' Sant'Andrea il mio rifugio del cuore, dell'anima, il posto in cui i pensieri si rilassano cullati dal silenzio e dalla quiete, dal tempo che segue il respiro, dai prati incolti e dai boschi fruscianti ...
Era qui che mi portava mamma, a volte restava, a volte andava via, ma non ricordo bene, se non la zia e la sua sfoglia gialla, così buona cruda, quasi cremosa tra lingua e palato, il toscano insipido, tagliato a fette sottili e spalmato di Nutella, il Chianti così corposo e ruvido per i miei gusti di bambina, l'odore umido della legna, il crepitare dei ciocchi nel camino, l'insolenza dei salumi in cantina, l'acquolina indotta dal profumo del pane appena sfornato, l'emozione morbida dei coniglietti nati da poco, il curioso grugnire dei maiali e l'acqua gelida della fonte, il rassicurante profumo del sapone di casa che m'eccitava i sensi mentre pregustavo il momento in cui saremmo andate a lavare i panni alla fontana, molto di più degli spiccioli serrati nella mano per fare acquisti in bottega ... Dio, che inquietudine entrare in quella casa, violarne l'intimità perchè una delle stanze è adibita ad un disordinato e buio bazar ... il cremino però era una dolce scrocchiante sorpresa e che dire  delle zuccherose chewin-gum alla fragola che s'impastavano tra i denti perdendo d'improvviso morbidezza e sapore ... ah, scappo a casa, lontano da quelle sciocche tentazioni, qui, dove il Sole ha scaldato la pietra, dove ora poso le spalle per irradiare i polmoni, qui, dove non ho il dovere di parlare per forza e posso concedermi il lusso di immaginare qualsiasi cosa, su chiunque e posso immaginare d'essere ovunque senza muovere un passo per poi lasciarmi distrarre da una lucertola infreddolita, da un pigolio di rondine dal sottotetto, da una ragnatela che brilluccica mossa da un leggero refolo di vento ... che pace il silenzio intorno e la vita dentro me, nuova, curiosa, innocente ...

venerdì 7 ottobre 2011

... comunque ...

... perché Ida mi dava l'idea che io stessi sprecando il mio Amore ?
... sono ancora possibilista, convinta che non sia sprecato
 mai !!!

... m'innamoro prima di agire e " ti amo" è un patto di sangue, per la vita, forse oltre ...

Ida m'ascoltava, moglie felice ?!
... e presi lei come oggettivo specchio,
forse erano tutti veri, parti di me,
lo stesso ascolto,
ma mi attirano i modi e più li credo equilibrati e per il bene mio più mi sono affini
nell'accoglienza, nella comprensione, nella riflessione
e rimandano la stessa eco epurata dal preconcetto e, qui io e non lei, mostrando apertamente i propri limiti ...
... ecco, io ero, libera di mostrarmi e scegliere di tacere o dire ...

Ciò che Ida mi  ha detto, ho il dubbio di pensare,  è ciò che le ho ammesso io ...

" era un'opinione personale, Ida, c'eravamo spinte così lontano ? "

... hai chiamato invidia, l'arte di entrare in empatia con ciò che non mi corrisponde appieno ...
è il mio coraggio, mi spingo sui crinali per il desiderio di vedere oltre, per poter decidere, per mettermi alla prova ... non posso essere solo il Saggio, non posso essere solo Arqual ... procedo in un equilibrio che non è più così scosso dal vento, ma dentro, lo sento e ho giurato di non rivolgergli più la parola !

mercoledì 5 ottobre 2011

... presente ...

... a volte dimentico di aver la forza di cambiar le cose,
a volte dimentico di occuparmi di me,
a volte dimentico di vivere ...

 penso che tutto questo sia un lusso che mi hai concesso

allora mi sorprendo e sorprendo anche te ...

martedì 4 ottobre 2011

... fino a quando ...

...  m'è scivolata di dosso la dolcezza
slacciata dalla continua indifferenza dei miei desideri
dei miei bisogni ...
... ogni gesto arriva sulla mia carne cruda come una profanazione e mi odio, ti odio per la tua indifferenza, per la mia incapacità di farti comprendere quello che sento, rinchiusa nell'immagine che hai di me, compressa nei doveri che mi hai assegnato e che devo assolvere nella modalità che intendi ...  subire i tuoi bisogni, accontentarmi delle tue briciole, comprendere i tuoi pensieri silenziosi, ascoltare le tue immutevoli frustrazioni,dare per certo d'essere importante ... e non mi basto, non mi basta essere la tana umida che contiene le tue frustrazioni, non mi basta essere eco delle tue lamentele, non mi basta d'essere rassicurante presenza cui volgi lo sguardo quando ti senti smarrito, non mi basta essere una formalità, una consuetudine, non mi basta ... non mi basta più niente se non mi sento ... non ho più un corpo per quanto umiliato lo stesso mio pensiero ... è come annaspare così vicina al vortice ... sono semplicemente stanca, stanca di non trovare il modo di smaltire il veleno che ho scelto di sorbire ...



lunedì 3 ottobre 2011

... m'impegno ...

... amico mio, sai, a volte sento così possibile l'essere rassegnata;
mi sono ascoltata nel momento in cui l'ho pensato e mentre una parte di me è talmente stanca da adattarsi pietosa a questo stato, un'altra mi guarda ghignando beffarda : " sì, te che ti arrendi ?! ma a chi lo racconti ??! ". Le prenderei a sberle, entrambe; una perché detesto essere così remissiva e senza forza, l'altra perché mi pungola e non mi lascia crogiolare in pace nel disgusto, questa non ha nessuna intenzione di vedermi sfibrare tra pensieri cupi e morti ... Eppure il timore era così vivo mentre l'acqua scivolava dalla testa fino ai piedi, neri, impeciati di fatica e sopportazione ...
Vedi amico mio, non è facile spiegarti quanto impegno ho messo per capire che non potevo continuare a vivere come una crisalide e dimenarmi dentro, in cerca di uno spazio che non c'era, così, d'improvviso, ho lacerato il bozzolo rimanendo accecata da una luce che mi pareva il Sole ... il Sole ...
Ah, meraviglia, nel senso pieno e caldo della vita : timore e coraggio, ardore, amore, frenesia e prudenza, imprudenza e coscienza ... che altro ? tutto, tutto quello che puoi immaginare e forse di più ... e mai ti dirò ! Vedi, è come aver vissuto sogno in realtà, poi ... poi è come fosse arrivato qualcuno di fidato, m'avesse preso il viso fra le mani, in maniera dolce e compatente, m'avesse guardato dritto negli occhi e m'avesse sussurrato: " sei troppo felice, non va bene !" ... e un altro ancora, m'avesse guardato di sottecchi, rimuginando sulla mia altalena d'emozioni e invece di salire con me, si fosse girato gridandomi:" scendi, non mi diverto" ...
... ecco, così. Rimango veramente spiazzata: non capisco, ci provo, lo sai, è nella mia natura perché sono convinta che girando tra le mani quei pensieri sporchi, io possa arrivare a capire il motivo che li ha abortiti dalla bocca ... ego te absolvo ... assolvo me che ho osato porre pensiero sul tuo ego ... ma mi pare così innaturale costringere alla " normalità " ( intendiamola come " quello che penso io è " normale ", quello che pensi tu e che è diverso è " anormale" ) o alla " dipendenza " ( intendiamola come " io sto male, quindi anche tu devi stare come me" o come " come puoi esser felice se io non lo sono " ) ... rabbrividivo nello scriverlo, perché vedi, so benissimo che quel che vale per me va bene a me, seguo le leggi morali che porto nel cuore e ho bisogno di comprendere per capire. La vita che mi passa intorno, che decido di conoscere, ha per me fondamentale importanza; se dentro ho avvertito l'impulso, l'intuizione di dover capire, se mi sono permessa di chiedere un pò di spazio fra le cose tue e me l'hai permesso io sento il dolce debito della responsabilità, non può mancare la fiducia, non può mancare il rispetto ... m'accorgo d'essere andata volevo, in un modo che non volevo !!!
Sai anche questo, che son così, ci metto un attimo a prendere la ruzzola dei miei pensieri e a trovarmi altrove e sempre qui, come a riprendere contatto visivo, occhi negli occhi !!
Sì, va bene, so anche che stai ridendo perchè, se hai passeggiato con me, nel mio giardino, sai che per quanto la possa celare, l'utopia di fare andare le cose come piace a me, non mi abbandona !!!!

sabato 1 ottobre 2011

... e poi non dirmi che non ci sei ...

... come a dire che sono
quello che vedo
 quello che sento
ora
forse
meno ... ancora .. per ora

'ché Amo

senza attese
pretese


è dolce egotismo
che ha ritorni di eco inattesi
... inattesi
e diventa istintivo egoismo
se ha Bisogno di vedersi negli occhi tuoi


sottile confine, sottile pensiero


so arrivare alla fine dell'abisso mio, mi fido


ora, ora
se la colpa è quella
d'avere coraggio
e garbo
e non temere il pusillanime
cafone
lo specchio che ho attraversato solo per capire
sapendo di tornare


 io credo
di poter discernere la musa mia
da ciò che opra da quel che ho scoperto d'aver dentro ...


e oso 


e sono quel che sento e quel che vedo ed anche me ...

venerdì 30 settembre 2011

... lentamente, di nuovo, mia ...

... c'è qualcosa nella fine
che sa di principio
un cenno
un pensiero
un sapore
un odore
un rumore
che attende d'esser scoperto ...

c'è, nonostante ci si avvolga nella coltre di memoria
c'è, nonostante ci si allontani nel rifiuto di essere
c'è, nonostante la ragione ripari col vuoto dei sensi

so che mi entra dentro,
dannata moltitudine di sfumature,
il tempo di sorprendermi di nuovo
in un cenno
in un pensiero
in un sapore
in un odore
in un rumore ...

ed eccolo il mio fremito d'anima
della fine, che non è mai fine
ho afferrato il seme di un nuovo inizio ...

giovedì 29 settembre 2011

... eppure ...




... vampe di fuoco greco
odora d'inferno il mio Es
compresso
silente
e Vivo

... tesa come robusta canapa
del trabucco son stata l'ordigno, la forza
travolta
investita
di Vita

rispondo:
son acqua che la ravviva
e aria che s'arde e la nutre

per bene
per il bene
per il mio bene ........................................... non senti?

... m'arrrendo, oh,sì, certo lo dico
a parole
io terra che afferrata in pugno si sbriciola
e copre
poi spegne ...
a parole ...

e sai quando sono suono e quando vibro fin dentro ... trasparente 

... non chiedere la mia fiducia
m'è sacra quanto il mio " per sempre "

mercoledì 28 settembre 2011

... 10 e mezza, Castenaso ...

... era il momento, dovevo entrare... Con un cenno del capo avevo invitato a scendere mamma perché aiutasse la signora che avevamo trovato ad attendere davanti la chiesa sbagliata, Davide è a lato dell'entrata, c'è Donatella e Franca chinate sul passeggino per godere dello spettacolo della vita... Mio Dio, almeno l'ha visto! Altri cento metri fino al parcheggio, i fiori : gerbere arancioni, rose rosse e bianche e lilium screziati di cremisi avvolti in un celophan trasparente e fin troppo rumoroso, troppo rumoroso ... Mamma è già dentro, abbraccio Franca, non è con lei che voglio dividere il mio pianto, non di certo sul bambino, Dio com'è bello, somiglia Davide, com'è ora! Mi presento a Donatella, non ci siamo mai viste, " mi parlava di te, della gravidanza, della cena, del lavoro, è come se ci fossi stata anche io ..." Dai, entro. Da sinistra. E' già cominciata. Appoggio i fiori sull'ultima fila di sedie, troppo rumore, vergogna. Mia madre mi aspetta, vuole che sia io a decidere su quale panca fermarci ... la prima, mamma, qui in fondo, non voglio stare in mezzo alla gente. Davide spicca come un'oasi, a destra dell'altare. Si gira, come se sapesse già dove sono, due parole a sua madre, poi ripercorre il corridoio a lato della navata verso l'uscita a passi che sembrano una corsa, si china su Donatella " c'è Silvia" . Faccio in tempo a dirgli che ci siamo già presentate e con un passo siamo abbracciati sotto il voltone d'entrata... mi solleva un metro da terra mentre i nostri volti affondano l'uno nel collo dell'altra in un pianto che non ha bisogno di parole. Mi trasporta così, rimanendo avvinghiati in un abbraccio che ha la stessa forza, la stessa continuità, in un girotondo che potrebbe sembrarmi imbarazzante se non ci rituffasse nel nostro essere stati bambini-fratelli-amici ... mi lascia, siamo pieni di lacrime, tratteniamo i singhiozzi guardandoci in faccia, poi mi ripiglia, non c'è bastato, sono di nuovo sospesa per aria, sono io quella grande, ora è lui, mi posa " ora basta, vero?" me lo dice col sorriso dolce, non vuole più piangere, non vuole che io pianga. " era così orgogliosa di voi ..." si china, in ginocchio ! " Lo so che sono piccina!" continuo ad abbracciarmelo, la mia testa non arriva che in mezzo alle sue costole ... che pace che mi dà.
Rientro, non amo le funzioni seriali, ma ogni volta che il parroco dice il suo nome devo stringere i denti. L'incenso, mi soffoca
E' finita ? com'è che non lo capisco mai ?
Apro la borsa, c'è il foglio dove ho scritto di lei, lunedì, appena ho saputo, l'arrotolo, lo lego al nastro del mazzo di fiori, resterà là ovunque la portino, è una cosa mia, l'ho fatto anche per papà, c'è il mio amore in parole dietro una fotografia nel bar di Molinella ...
Usciamo, voglio abbracciare Gianni, nel suo pensiero era mio fratello ... ho bisogno di abbracciarlo ... è impegnato a parlare, sorride e trattiene le lacrime, frasi di circostanza ... continuo a guardarlo, mi vede, s'avvicina, ohh, " c'era una foto tua, te la dò " Un tuffo al cuore, devo aspettare ancora, ci son persone che hanno bisogno di dargli conforto, non abbraccia nessuno se non in un tocco e via ... Ecco, finalmente, " Gianni ... " vorrebbe questa distanza anche con me, non esiste, lo abbraccio, un secondo e si discosta, lo riabbraccio e stavolta voglio stare stretta un pò di più, mi batte sulla schiena, ok, no, non è ok, prima di lasciarlo me ne rifila altre quattro, ora sì, ti lascio andare ... penso che mi perdonerà l'invadenza, c'è dentro di lui un mondo di parole che rimangono chiuse e avevo bisogno d'essere invadente ... ha buttato il suo diario, lo dice perchè credo che ne sia pentito " tanto sapevo cosa c'era scritto là dentro " l'avrei tenuto, anche sigillato e reso appena Alessandro me l'avesse chiesto ... non andrà così ...
Dio, ci sono persone che non vedo da almeno vent'anni. Davide ha la scatola con i santini in mano, sopra c'è una busta e tra le due un foglio. No. Sbircio verso il mazzo, il nastro è sciolto, indico il foglio, non ho il coraggio di dire nulla ... mi guarda come un buffo rimprovero " beh, che c'è ? cosa vuoi ?! " " ... nulla, emh, no, no nulla". Lo sa, lo so ... Gianni, non so nemmeno da dove sia ricomparso, mi mette in mano una foto, la mia ... 1972 Sinceri auguri ... vestitino rosso, le mani in alto pronte a pigiare i tasti del piano ... sorrido e piango e sorrido ... ah. Il maglione giallo " su, non farti prendere dalla nostalgia! Era inquietante il tuo vestitino rosso!!! " Torno a ridere, Davide è così !... due passi scostandomi un pò per restare a guardare la foto e l'amore con cui Nella l'ha tenuta vicina ... " Ma tu sei Silvia ? si! Ti ho riconosciuto dal sorriso !! " ....Dal sorriso ? Sono andata via da Via Bellaria che non avevo nemmeno 18 anni e mi riconoscono dal sorriso ? ... " sì, sono io, signora Baruffa ! " " ... e la mamma ? " " E' la, sta parlando con la Barberis " " Com'è cambiata !" " ... già cambiamo tutti " ... o quasi !!!!

 ... Ciao Nella, ho preso il numero di telefono di Davide, sei bellissima nella foto, mamma ha detto che somiglia a quella che abbiamo scelto per la nonna, Alessandro è bellissimo, ti abbraccio, ti abbraccio forte, anche io ti voglio bene, ciao, sì ... ci vediamo.

martedì 27 settembre 2011

Cornelia ... una vita

...era una persona " mia ", un rapporto " mio " ed ogni parola che giunga dall'esterno per confortare la mia improvvisa solitudine, mi suona inopportuna. Voglio silenzio, continuate pure in quello che state facendo, chiedetemi qualsiasi cosa come non fosse successo nulla o, al massimo, abbracciatemi di sorpresa, in silenzio. Niente di tutto ciò che mi è venuto a mancare ora riguarda altri che me ed è irreparabile ... voglio solo poter abbracciare i suoi, sentire le loro voci parlarmi di lei o confondere le mie lacrime alle loro e i miei sorrisi ai loro nel ricordo della mia beata, lieve, protetta, accudita, saggia infanzia ... Lo so che si vive nel ricordo di chi resta, lo so che quel che si riceve rimane nella carne, nel cuore, lo so che la vita termina e che ci si consola nel pensiero che non ci sia stato dolore, lo so, lo so ... vorrei silenzio ... mi mancheranno le sue telefonate infinite dove si scusava mille volte se si ripeteva, se perdeva il filo del discorso, se doveva richiedermi il nome dei miei figli, se la sua testa era così, " come sempre" e scherzavamo dicendolo e la sentivo sorridere mentre finivamo insieme le sue frasi o la riportavo nel punto di un discorso che s'era perso in altri cento incipit e duecento prologhi....mi mancherà la sua voce, il suo amore: " sei la figlia che non ho mai avuto e sempre voluto" ... voglio silenzio ... vi continuo al fianco, fate come sia successo nulla, lei era una persona solo " mia ".

sabato 24 settembre 2011

... lo ammetto ...

... volevo abbandonare questo blog. Lo so, l'ho pensato e detto più di una volta, offesa dalla frustrazione di un' eco che non tornava e m'han fermato mille voci che parevano volermi sorreggere, spronarmi ad essere, senza attesa, senza pretesa, piene di speranza, nutrienti come un amore pulito, occhi e anime che parevano guardarsi di fianco, alcune col naso all'insù, voci inaspettate alcune delle quali ho voluto sentire il suono, confrontare il mio piccolo mondo, accoccolarmi nella loro anima perché vere, così vere da parere incredibili ... e le ritrovo, sfogliando il mondo delle emozioni che m'hanno percorso e che ho sigillato qui, ritrovo tutti e m'assale la sensazione d'aver perso qualcosa, d'essermi chiusa, di non esser Viva come lo ero ... e di nuovo, la frustrazione per la mancanza, i pianti come un'innamorata che sa che non sarà mai più, il dolore della difesa oltraggioso quanto l'offesa ... volevo lasciarlo così, come si lascia un diario nel cassetto per ritrovarlo quando si riprende in mano la vita e si ha voglia di sorridere o di commuoversi per ciò che è stato ... Non ne ho avuto il coraggio, non riesco, non posso e in realtà non voglio, mi sembra così contro natura, la mia, ovvio ! Che esempio sarei per me se rinnegassi il mio nome, la mia vita? Se accantonassi ciò che in realtà riconosco come Vita ? Se non sopportassi la fatica di comprendere cosa ho cercato, come l'ho vissuto, cosa ho capito e come sono cambiata ? Come potrei, io, non mettermi in gioco ancora, dopo essermi sentita sconfitta e fallibile, dopo aver capito che la speranza e i sogni sono solo il modo più dolce per crescere e aver  trovato un nuovo significato ad entrambi ? ... Mi sono sognata coi capelli bianchi, sorpresa, sì, ma sorridente, potevo tingerli se avessi voluto, ma ho guardato in quello specchio e mi son detta," ... e sia così e così sia, è questo il segno : io ho vissuto ! "

sabato 17 settembre 2011



... è Tutto qui dentro ... ora, devo tornare là fuori ................. mi manco, non immagini nemmeno quanto ...

venerdì 16 settembre 2011

... e tocco ...


... non grido, ne ho vergogna, è come se scoprissi tutta la mia fragilità
non grido, non voglio, la voce troppo alta distorce il mio pensiero e mi confonde
non grido,  il sussurro arriva prima dentro il cuore, costringendoti a tacere per udirlo
non grido, so difendermi benissimo a filo di parola, arrivo nel silenzio, ascolto e tocco ...

ma grido se calpesti la mia dignità, se mi obblighi a difendermi, se mi imponi di non esser me, se per salvar te stesso dalle tue paure condanni me, allora sì, grido e la mia voce è il cuore e questo non mi spaventa più, ti sto mostrando tutta la sua forza perché il tuo torni a sentirmi , ancora, mi scopro, in tutta la mia debolezza, armando la tua mano ... colpisci e fallo bene o resta a mani nude ...

sabato 10 settembre 2011

... sale e luce ...


... brulicano i pensieri
come germi animati, principi
di una metamorfosi imminente
già compiuta
che brama intraprendente d'essere mostrata ...

... sarò un riflesso,
non un errore,
forse un'eccezione in un anfratto che per opportunità è sordo a qualsiasi eco ...

... conservo il sapore di una virtù per grazia ricevuta,
inadeguata alla comodità,
agisco per mezzo di un progetto 'si forte d'aver compassione d'ogni tenebra, della mia colpa
e non c'è moggio che possa soffocare la speranza ....

venerdì 2 settembre 2011

... avevo deciso


... pareva semplice diventar complice della propria ragione:
col pensiero, esiliare sentimenti ed emozioni
ridurli al silenzio come quadri a lutto, coperti da tela nera ...

... come potevo tacere la vita, la bramosia di berla a piene mani, restare inerte ad ogni suo delirio di comando : "vivi, vivimi !"

... illuminata dal mio demone, placata dal mio dio ...

Affamata di calda ebrezza di vento sublimante il mio diniego d'esser ciò che non ho mai voluto, né pensato d'essere, ho travalicato ogni argine con tutta me stessa, sparsa per un mondo che sentivo migliore del mio, almeno più pieno, di sicuro nuovo ...

... allora additami come ingenua, perché lo sono, ed è questo il mio peccato: aver fiducia; senza il bisogno che ti soffermi sospettoso o intransigente a chiedermene, io l'ho già data, 'che nel silenzio ho guardato ogni tua mossa, 'che nel verbo ho spiato l' anima tua nascosta

... allora additami come superba, perché lo sono ed è questo il mio peccato: saper osare; senza bisogno d'esser sfidata a farlo, non fatico per il tuo piacere, ma per il gusto di mettermi alla prova e con tutta me stessa, per sapere fin dove posso arrivare

... allora additami come un'illusa, perché lo sono, ed è questo il mio peccato : aver speranza; oltre ogni modo io sento di credere che esista un posto di pace per ognuno, fossi io stessa, lo fossi solo per il tempo che il mio pensiero diventi più somigliante al tuo e ti vedessi riprendere il viaggio senza me: il tuo ponte , il tuo arco, il tuo diario, il tuo scrigno ...

... io sarei lì, comunque, quanto tu nella mia vita stessa ...

perché non è di solo spuma fatta la mia vita ...

... ed è gravoso patire il fallimento, l'idea che nulla o troppo poco abbia il sapore di ciò che ho bramato ma non mi arrendo ... m'avvolgo dentro il male mio e taccio e scrivo e ascolto l'eco d'ogni sillaba che ti ho dedicato ... diventa suono, poesia e richiamo d'angeli la cui risposta è balsamo d'ogni ferita, ogni attenzione è restituire fiato alla mia vita e m'incoraggia, mi conforta d'aver ragione d'essere chi sono e non piegarmi alla volontà maligna di rinnegare me perché non vibri meco nell'armonia che hai ispirato e AMO fino che vivo

.... e poi ti cerco perché son certa di ritrovare me tra le parole tue:
scivolarti dentro,
esser specchio della tua apparenza,
voce della tua voce, quella in cui non mi sento, fino a saggiare il fiele della tua vergogna e il miele mio leccarti dolce per ogni tua sciocca distrazione,
e ritrovarmi dentro il tuo pensiero, accento della tua cadenza
fino a concederti ciò che di mio è più prezioso, cercandolo tra ciò che ho di più caro se non son io


... ma di essenza;
non mi accontento di vivere d'inizi, di eccitazioni della prima volta: io SCELGO mi fido dell'istinto, dell' intuizione come rabdomante di sorgenti, esteta di passioni equilibrio di femmineo vigore e virile dolcezza, mutevole onda di suono, impulso del tuo orgoglio, abbraccio dei pudori, sostegno delle scelte, rifrazione di pensieri, sorpresa, novità inattesa, presente

... solo per questo amo il tempo
che mi costringe a godermi l'ozio riempiendolo della mia energia ...

... renderò il tuo abisso meno interessante del tuo ritorno ...

... ti stupirò sciogliendo il tuo bisogno ...

... e sarò io ...

... mi riconosco nel tuo desiderio ...

... passione e sogno ...

... avevo deciso,
ma tutto fa che io sia io !





martedì 23 agosto 2011

... ignorante ...


... avevo pregato perché smettessi d'oscillare
così
vorticosamente
rapita dal delirio del tutto, dall'abisso niente
... sentivo il mio dolore e medicavo il mondo
e mitigavo la rabbia che implodeva dentro
lacera la mia anima
costrinta in argini innalzati a mia difesa
brillava
ardeva
pulsava
... ecco chi divenni, Me.

... e lo ringrazio per avermi ascoltata
così
ingiustamente
so di essere una metà
... sento il mio dolore brinare dalle labbra
e la vita fluire senza forza
...
...
...
son rimasta solo questo nel guardar chi ero e non mi riconosco ....

giovedì 18 agosto 2011

... rivoluzione ...


... perchè tutti mi chiedono se non abbia mai avuto voglia di rincontrare Ida: no ... mento, una volta avrei voluto tornare a lei, ma l'orgoglio, la stima delle mie capacità, l'inezia del bisogno mi hanno fatto decisamente desistere ... Vedi, Ida è stata chiara da subito con me, io stessa l'ho investita con le mie parole e le mie lacrime, con tutto il peso che, accumulato dentro, doveva riversarsi fuori e lei m'ha detto che dovevamo sceglierci. In verità io l'avevo già scelta, per la stima respirata attraverso chi mi parlò di lei e riscelta per la persona cui l'associavo a certi miei ricordi : " lei non capisce che questo è sbagliato, lei ti forza ad accettare una situazione, una persona che fa bene alla sua anima inquieta, tu devi dirglielo che non ti va, che non è giusto, che sai cosa tocchi e non ti fa piacere" -" potrei dirle che mi fa proprio schifo e di lui non mi fido " ... passato remoto; chi ti cambia la vita, non è detto che tu abbia voglia di condividerne la vita ... magari lo speri morto per il male che non verrà mai sanato se c'è chi lo riporta alla luce ... ero adolescente, le mie erano solo pulsioni di prova, adoravo chi non si fermava all'apparenza schiva, alla battuta pungente, all'aspetto alternativo e provocatorio .... o chi mi somigliava ... mia madre mi ha reso preziosa: sguardo alto e docile pazienza, orgoglio e stima di sè, flessibile e integra sebbene abusata, abusata ... Io sono quella che crede, crede che qualsiasi cosa possa cambiare, che la mia parte sia marginale e incisiva : sono il tuo specchio e tu sei il mio, sebbene opposti nei sensi, in un punto convergono ... quindi: smetti di sperarlo morto, t'accontenti di saltare sul suo letto di morte ... poi, la vita ti cambia o trovi il modo per cambiarti la vita, precipiti e poi voli e scopri d'avere le ali, te le sei guadagnate, sono preziose, le hai volute ed ottenute ... non pensi mai che ci sia una parte che non dipende da te alla quale devi imparare ad assoggettarti ... il passato scompare e ricompare e non ti interessa più se è vivo o se è morto, c'è troppo altro di cui volerti occupare .
Ida sgridava il mio possibilismo, le mie pulsioni egoiche, fui brava a mitigarmi, fu brava ad avere fiducia nella mia capacità di riprendere consapevolezza del mio Io ... le piacevano i miei sogni e mi sbalordiva il suo rivedersi in questi, ma detestava una parte della mia passionalità, non tollerava l'energia che secondo lei sprigionavo pericolosamente in maniera così impudica, ma lo dicevo a lei, solo a lei e se non temevo il suo giudizio e se non provavo vergogna, perchè trattenere i miei pensieri?... la vedevo faticare nel mantenere un espressione di contegno mentre la stizza le faceva roteare gli occhi e poi chiuderli mentre la mascella si serrava, poi prendeva fiato, spezzando il respiro rimasto sospeso e ragionava ad alta voce ... era in questi momenti che partiva il suo lapsus, dapprima mi indispettiva sentire un nome mai pronunciato, poi dopo averla corretta più volte, e aver scoperto di lei troppo, ero io a faticare per tenere il riso in gola ... mi dispiaceva, mi dispiaceva saper troppo, mi dispiaceva generare in lei difese, mi dispiaceva non poter essere più libera di svuotare il mio peso, il mio abisso o la mia onda ... anche con lei ho dovuto omettere ... ed è questo che mi ha cambiata nel nostro rapporto. Lei era il mio ascolto migliore, sopra le parti, abbastanza autorevole, abbastanza obbiettivo, s'era districata nella mia confusione, m'aveva lasciata parlare, m'aveva ripresa per non lasciarle spazio, aveva accolto le mie lacrime senza compatirmi,era stata il mio specchio, il ripetersi delle mie parole, il trovare le parole adatte al mio pensiero, poi s'era spaventata del mio ridere su ogni cosa, aveva compresso le mie possibilità, aveva ristabilito limiti che non erano stati previsti, ma avevamo cominciato a sorridere insieme ...
... e decidemmo che era il momento di lasciarci, non per sempre e non mai più, il modo migliore per circoscrivere un rapporto è la memoria di ciò che è stato, di dirsi ciò che si è temuto e superato,di ammettere l'una l'importanza dell'altra per suggellare il progresso e la riuscita del cambiamento e avere ancora speranza ... non avevo risolto tutta la mia vita, per fortuna sapevo di avere tante cose per cui garbatamente osare, ma avevo ripristinato e riordinato il caos che s'era messo a fare il mio passato intromettendosi pesantemente nel presente : l' ego taciuto, un es stupefacentemente connesso, un io smarrito e fortemente determinato a mitigare l'impatto di un inevitabile schianto ... ho planato, imparato, ma non so veramente adeguarmi a questo passo, son brava per quanta poca fatica ci metto, ma dentro parlo e parlo un sacco ... se fossi artista, non sarei nulla di buono, l'ispirazione è stata sublimare l'amarezza, fuggire avanti, in ogni modo per trovare una ragione che non mi è stata mai spiegata, costretta a trovare da sola la soluzione, sarà per questo che odio gli scacchi, io non ho nessuna strategia, obbligata alla sopportazione e condotta all'umiliazione, miserevole approdo di cordoglio e paura ... non vidi nulla sopra la rupe, solo grigiore e silenzio ... non c'era nulla, lo avevo intuito, ma ne ero confusa : come può essere ciò che sento, se quel che provo si regge a se stesso ... non è possibile che abbia fatto tutto io, ... ora non lo escludo !

giovedì 4 agosto 2011

... edera ...






... m'infilo nella carne, mi nutro di passione, attratta da un mistero che so di poter sciogliere,
io vado fino in fondo...

ho scelto, hai risposto: mi mostro come sono, è il mio patto, scoperta da paure, vestita di speranza...


... non puoi sistemarmi in mezzo ai tuoi cliché per stare sereno, io t'ho seguito abbandonando molte delle mie certezze, mantenendo vivo il sapore del nome che mi hai dato, Unica, e in quello mi son mossa affianco a te ...

...


... mi stupisco del cambiamento: quanto abbandono tra le mani mie, per la mia bocca ...





è questione di fiducia







... per estirparmi potresti recidere una parte di te ... io lo farei se non mi importasse nulla, io lo farei se mi rendessi conto di non farti bene ...


è questione di armonia
dei tuoi tempi i miei tempi, dei miei tempi i tuoi



... e le distanze sono solo luoghi dove scopro nuovi territori
... puoi decidere di seguirmi, di aspettarmi, di lasciarmi andare ...


ma comparirò sempre al tuo richiamo e saprai che t'ho seguito, ti ho aspettato e ti ho lasciato andare

saggerò il luogo dove mi hai tenuta, me ne dovrai parlare,
mi troverai diversa, un nuovo spazio da riconquistare







... eppure da qualche parte ho ancora il tuo odore ...




martedì 2 agosto 2011

... somma di attimi ...




" mi rassereni !"
... ma di quale colpa, di quale paura ...
" ma, sì, chiudiamoci qui dentro e tutti gli altri fuori !"
e m'aspetto di volare sul tuo vento
mentre,
penso ...

se esistono passione e tenerezza perché non dovrebbero stare nella stessa persona ?

esiste un posto e un tempo che fa smettere i pensieri, solleva nel profondo tutte le congetture, i timori, slacciando sapientemente i sogni dalla realtà e un posto in cui i gesti famigliari e il sapore di casa e la pazienza rendono il passo lieve, senza fatica

... sarà che quando capisco ho bisogno di prendere tempo, risistemare tutto ciò che avevo dentro e poi tornare, 'che io ho bisogno di parole nuove e il nostro tempo è fatto dei ricordi, i Nostri, come acqua da suggere e ridere e piangere e fingere di guardare altrove, perché fanno più caldo gli occhi tuo quando pensi di non essere notato ...

non lo so, non so niente, mi sto fidando di me e tutto mi pare diverso ... non faccio domande, mi metto in ascolto ...

... non così ...


... a volte non m'importa che le parole siano rivolte a me, mi basta sentirle per rifugiarmici dentro; un posto caldo, nudo di difese, intenso e avvolgente, che mi dia nutrimento ...
... a volte mi confondo in mezzo alle parole, sto lì a divagare e se mi fermo per il mio piacere, sorrido che nemmeno me ne accorgo e richiamata, mi sorprende sui tuoi occhi lo stupore ... ero piccina dentro me, come puoi averci fatto caso ? ... ma come, ero solo io ad averlo pensato?,non eri lì con me ?
... a volte mi sento dappertutto; è un entusiasmo di cui spesso mi vergogno, 'che supera le malinconie, gli imbruttimenti ... e a volte basta veramente poco per cacciarmi via o un lungo fingere che non ho più la forza di far vacillare ... " arrangiati " vorrei dirti e lo dico a me
mentre riprendo fiato, non credevo d'essere ancora appesa a questa ripa, ero già salita in cima e da lassù, con alle spalle il Marvel non avevo visto nulla se non l'infinito niente. Mi ero lanciata, av
evo corso fino al vuoto ripulendo tutte le speranze mentre godevo in anticipo dell'acqua che m'avrebbe nuovamente accolto e lì mi sono ritrovata, piacevolmente sola e forte e inusuale ... rispondo ad un richiamo che mi fa vibrare, ho solo bisogno di credere...

lunedì 1 agosto 2011

... uh !!!



... sorrido di me, a dire il vero, rido, che importa !!!!

e continuano a dirmi che le persone non cambiano,
che si accorgono sempre dopo degli errori che commettono,
che hanno rimpianti o rimorsi o entrambi
e se cambiano lo fanno solo in peggio

... ma perché ? E' questo atteggiamento alle scusanti che trovo intollerabile ...

ti ascolto, ma prima ti sento

... ti parlo per sentire ciò che dice la mia voce attraverso gli occhi tuoi, metafora di un mondo che si apre sono il tuo riflesso, profondamente dentro, mappa delle tue emozioni divento te secondo le tue corde e mi muovo appesa nel tuo vento e lì ti sento e ti conosco e mi conosco ... di me mi fido e tu sei me, hai versato nel mio cuore ciò che ti premeva ed io sarò per te scrigno e diario delle tue parole ...

sì può sbagliare, sì, ma se ti condannassi dovrei condannare me ... potrebbe succedere se non avessi più le forze, ma l'istinto m'ha donato ali forti, stupefacenti che cambiano con me, non per me ... posso essere nell'abisso come nell'infinito


quindi come posso credere che abbiano ragione ?

i gesti e le parole non dovrebbero che essere in armonia

come posso non credere che abbiano bisogno del loro credo ?

Io ci provo ! Non mi dispiace la confusione, ( è un bel daffare !), come l'eleganza, l'istinto e il raziocinio o la sinuosa eccentricità ... l'amo come una scoperta, un viaggio oltre i miei confini, una terra nuova da saggiare, un suolo da baciare e sentirlo proprio come un grembo che m'ha rinato di nuovo e m'ha cresciuto ... quanto vale il peso di un dono prezioso se non la Vita ?!

... e se ci penso su mi vien da ridere, rido di me, a volte non capisco dove stia la mia serietà : io cambio, so quando sbaglio e son convinta, ma non so mica se sto diventando meglio !!!!

e' qua che rido, ma lo stai facendo anche tu !!!!

venerdì 29 luglio 2011

... ero lì !






... se potessi dirti dove sono stata o perché sono rimasta dispersa come briciole di pane in ogni luogo dove ho sentito vivo il cuore, in ogni tempo in cui mi sono sentita presente e viva, dove nulla era colpa o vergogna, in ogni spazio in cui mi sentivo protetta e libera,

... duttile col fuoco ...


se potessi dirti com'è piacevole sentirsi nuova
mente confinati, racchiusi nei propri limiti poichè solamente il risveglio da un sogno può darmi la voglia di ripartire di nuovo a sognare,

... miele e fiele ...


se potessi dirti quanto tempo non puoi prevedere d'attendere se non sei capace di lanciare il cuore fino a dover viaggiare e cambiare per capire quanto l'infinito possa mettere paura e pace,

nel centro del Tutto ci sono le parole che raccontano di Noi,
non solo io, non solo tu :
sfumature d'essenza, il nostro sapore.
La paura di perderti non esiste più
mi hai detto chi sono ti ho detto chi sei.



... se le mie parole si confondono con le tue, chiediti quant'è profonda la tana del Bianconiglio...



... e riattraverso le mie scatole cinesi: una dentro l'altra, in una progressione che comprende parti di me, rosse, lucide da sembrare grossolanamente laccate, piacevoli e calde

i miei ricordi fino a quelli tuoi:
la consapevolezza,
il sapore del veleno è l'antidoto,
dell'infinito ho compreso il ritorno
è lì che ho stabilito essere l'amore

... preziosa e degna ...


Ho sempre custodito tutto di me, perché sapevo che l'onore m'avrebbe fatto chiudere con un nastro di velluto nero rasato, un viaggio che mi avrebbe condotto di nuovo a me ...

... desidero essere anziana per placare questi sciocchi impulsi adolescenziali e poter dire:
" ecco ! ho vissuto ! " ed essere cullata dalla dolcezza che non sembra finire mai ...

ed ancora c'è e mi riempie la bocca fino a lasciarmi quell'amabile retrogusto amaro della genuinità mentre s'offusca nello spasmo piccante che colma e reclama d'averne ancora senza bastare mai

... ma questo non te l'ho già detto ??!! ...

Il " cosa " sono è lo specchio di " chi " sono ....
ridevo della mia bisnonna che mi sgridava perchè lì da lei,che era bello grande, stavo ore a giocare a ragionare davanti allo specchio; mi diceva che era lo strumento del Diavolo, ridevo di lei e ancora non sapevo che avrebbe voluto vendere mia madre ad un viscido vecchio, che avrebbe voluto io fossi abortita, lei, che sgranava il Rosario da mattina a sera ...
... ho capito perché non mi raccontavano le favole ; era più assurda la realtà....

nel mio destino sembra esserci la Verità e per questo ho dovuto riparare in me l'errore di tre generazioni : ho chiuso anche questa scatola ed ora è il mio tempo.

ovunque c'è del buono ed è la parte che posso vedere


SI AMA QUEL CHE NON SI SA
FINO A CHE SI SA
E POI SI AMA


" proteggiti, poiché traspare il tuo pulsare caldo e intenso" ed io imparo e riparo, sono così e sono felice d'aver trovato me ancora custodita nel tuo cuore, ora sì, son pronta per sapere qualcosa in più ... !