giovedì 27 giugno 2013

... passa ...


arduo e aspro come il silenzio che ci tiriamo addosso,
l'ancora mia salda nell'abisso
un mare fermo, muto di vento buono
ripenso a Ida, al nostro tempo di parole
a quello che ho taciuto per poter andare via
e penso alle mie ali sparse in ogni dove,
come amore per traverso,
stimoli di sogno in uno scrigno di riflessi ...

e nell'attesa
sbrilluccicano faville d'estro che mi riportano il sorriso ...

domenica 9 giugno 2013

... fottiti !

... come a ripulir la bocca dal sapore acre
un bolo di veleno che è rimasto in fondo
e parlo, comparendo il tempo di un'insinuazione
azione che s'insinua tra le tue certezze
disturbo di frequenza come un lampo che distolga l'attenzione
tensione di un pensiero che in se stesso s'avviluppa
un loop di noia che rende il mio lavoro assai sprecato ...
domandi per evadere il mio peso
di questioni che manco t'interessa
non è di me che voglio dirti cose
che il parer tuo somiglia tanto al nulla
proporzionale inverso alla tua furbizia
e poi ci credi, e ti spaventa sapere quanto è vero quel che ho detto
mentre so bene che tutto 'sto ragionare
è d' uopo a propaganda per esser perdonato ...
comunque, amico mio
fottiti !!!


mercoledì 5 giugno 2013

... fade in ... tango


... poltrone rosse in questo teatro in penombra,
il palco si riempie e si svuota secondo la vita,
mi sposto,
ascolto
seguendo per istinto curioso
un guizzo, un gesto, un tono, una parola, un silenzio che mi distraggano dalla consuetudine, da quel che già so ...
E guardo.
E sento.
e m'accorgo di chi si ostina a seguire un copione consunto, di chi vende per vero quel che vero quel che non è, di chi è mosso da ragioni alle quali non crede, di chi è in cerca di nuove parole che lo rendano libero, di chi cerca se stesso negli occhi di altri, di chi nei silenzi trova spazio per sè, di chi dà le spalle in attesa d'esser chiamato, di chi resta nascosto con le mani che temano e la voce che non riesce ad uscire, di chi cerca alleati, di chi per convincere se stesso ha bisogno di convincere te ...

s'alzano piano le note di un tango, stavo solo attendendo un cenno
...
credi non sappia come ti muovi e rimani sorpreso dei mie passi che seguono i tuoi
...
variazioni che sospendono il respiro, giusto il tempo di far vacillare la certezza
...
e il mio passo s'avvinghia al tuo
un attimo
...
il tempo giusto per sentire l' armonia del nostro respiro
...
rinsaldi la mia mano nella tua,
stringi i miei fianchi  quanto la certezza che non t'appartenga
...
assaggio così ogni tua insicurezza e decido ...
...
... poltrone rosse in questo teatro in penombra,
amato silenzio,
liberato da ogni parvenza,
m'accoccolo nel respiro di un pensiero:
l'anima soave e profonda muta restando sè.