giovedì 14 giugno 2012

... respiro ...

... si siede all'imboccatura, credo che giunga dal sentiero del Sud, compare come un refolo di vento che subito si sospende. Alzo solo gli occhi, il tempo di accertarmi che sia Lei, che Lei capisca che sono senza forze, ma che è la Benvenuta; è Mia, Me. L'adoro quando mescola le dita nel mio pelo, l'adoro quando s'accuccia e mi prende il muso fra le mani fino a che il silenzio diventa insostenibile, allora tocca il mio tartufo umido col suo naso secco e i nostri occhi sorridono all'unisono.

A volte arriva stremata, appare in un fremito d'aria e di terra, si rannicchia al mio fianco spingendo i lombi dentro il mio respiro, poi s'abbandona. Fanno rumore i suoi pensieri, come i suoi sogni, sanno di gomene che sfregano la carne, di risacche sterili e schiumose, del vuoto disperso e confuso lasciato da un vento prevalente che l'ha cacciata al fondo, di ali spiumate, di un corpo esanime e di una mente indomita che non si dà per vinta e regge forte come una sinuosa bitta.

E' per Lei che sono tornata, è per me che Lei ritorna.

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