lunedì 3 ottobre 2011

... m'impegno ...

... amico mio, sai, a volte sento così possibile l'essere rassegnata;
mi sono ascoltata nel momento in cui l'ho pensato e mentre una parte di me è talmente stanca da adattarsi pietosa a questo stato, un'altra mi guarda ghignando beffarda : " sì, te che ti arrendi ?! ma a chi lo racconti ??! ". Le prenderei a sberle, entrambe; una perché detesto essere così remissiva e senza forza, l'altra perché mi pungola e non mi lascia crogiolare in pace nel disgusto, questa non ha nessuna intenzione di vedermi sfibrare tra pensieri cupi e morti ... Eppure il timore era così vivo mentre l'acqua scivolava dalla testa fino ai piedi, neri, impeciati di fatica e sopportazione ...
Vedi amico mio, non è facile spiegarti quanto impegno ho messo per capire che non potevo continuare a vivere come una crisalide e dimenarmi dentro, in cerca di uno spazio che non c'era, così, d'improvviso, ho lacerato il bozzolo rimanendo accecata da una luce che mi pareva il Sole ... il Sole ...
Ah, meraviglia, nel senso pieno e caldo della vita : timore e coraggio, ardore, amore, frenesia e prudenza, imprudenza e coscienza ... che altro ? tutto, tutto quello che puoi immaginare e forse di più ... e mai ti dirò ! Vedi, è come aver vissuto sogno in realtà, poi ... poi è come fosse arrivato qualcuno di fidato, m'avesse preso il viso fra le mani, in maniera dolce e compatente, m'avesse guardato dritto negli occhi e m'avesse sussurrato: " sei troppo felice, non va bene !" ... e un altro ancora, m'avesse guardato di sottecchi, rimuginando sulla mia altalena d'emozioni e invece di salire con me, si fosse girato gridandomi:" scendi, non mi diverto" ...
... ecco, così. Rimango veramente spiazzata: non capisco, ci provo, lo sai, è nella mia natura perché sono convinta che girando tra le mani quei pensieri sporchi, io possa arrivare a capire il motivo che li ha abortiti dalla bocca ... ego te absolvo ... assolvo me che ho osato porre pensiero sul tuo ego ... ma mi pare così innaturale costringere alla " normalità " ( intendiamola come " quello che penso io è " normale ", quello che pensi tu e che è diverso è " anormale" ) o alla " dipendenza " ( intendiamola come " io sto male, quindi anche tu devi stare come me" o come " come puoi esser felice se io non lo sono " ) ... rabbrividivo nello scriverlo, perché vedi, so benissimo che quel che vale per me va bene a me, seguo le leggi morali che porto nel cuore e ho bisogno di comprendere per capire. La vita che mi passa intorno, che decido di conoscere, ha per me fondamentale importanza; se dentro ho avvertito l'impulso, l'intuizione di dover capire, se mi sono permessa di chiedere un pò di spazio fra le cose tue e me l'hai permesso io sento il dolce debito della responsabilità, non può mancare la fiducia, non può mancare il rispetto ... m'accorgo d'essere andata volevo, in un modo che non volevo !!!
Sai anche questo, che son così, ci metto un attimo a prendere la ruzzola dei miei pensieri e a trovarmi altrove e sempre qui, come a riprendere contatto visivo, occhi negli occhi !!
Sì, va bene, so anche che stai ridendo perchè, se hai passeggiato con me, nel mio giardino, sai che per quanto la possa celare, l'utopia di fare andare le cose come piace a me, non mi abbandona !!!!

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