venerdì 14 novembre 2008

diario di bordo


DIARIO di BORDO

...non sono un esperto capitano. E' da molto tempo che vivo su questa nave, in fuga da un porto che la guerra ha distrutto. Senza competenze, ma con i sogni e le energie di un breve passo oltre l'adolescenza, sono salpato, pronto a tutto purché lontano dal fragore dei cannoni e dalle urla strazianti. Non sono sceso mai, temevo i porti e più che questi, la gente che ci viveva. Era questa la mia oasi di pace, e qui, protetto e con un ruolo ben preciso, ho potuto continuare a cullare il cucciolo in me, crearmi un mondo sereno e ideale, quieto e privo di pericoli, anche quello di Vivere. Ma che importava, il mondo era la barca e chiunque salpasse con noi sapeva di buono; odori diversi dal mio, ma buoni e famigliari: di terra, di bosco, di neve, di legno fresco e di sabbia asciugata da secoli di sole.
Esploravo l'oltre nelle parole nuove e assaporavo ognuno attraverso le sensazioni che quelle mi portavano, certo di saper sognare luoghi sconosciuti proteggendo la mia integrità.
Nessuno seppe prevedere quella mareggiata, nessuno, nemmeno il mio capitano. Ci trovammo sottocoperta, sballottati dal mare in tempesta, costretti a reggere le suppellettili accumulate nei viaggi, prima di capire cosa fare. Furono giorni concitati, di sgomento per il repentino cambiamento ed eccitanti perché il mondo intorno a noi reclamava il diritto d'esser visto e vissuto. Così mi ritrovai da mozzo tuttofare, sul ponte della nave ad imparare a governare le vele, lottare col timone, leggere il sestante, tracciare la rotta, salpare o gettare l'ancora e poi, quando mare e vento riposavano, avevo il tempo di studiare le stelle sdraiato sulle gomene ed affinare i sensi, già acuiti per scelta e per indole, su questo luogo aperto.
Ho sognato, sì, d'avere una barca tutta mia, illuso dall'entusiasmo, l'orgoglio, la forza, il coraggio, la passione e l'umiltà di ripartire che il Mare pretende cui ho saputo rispondere SEMPRE.
Sono solo un giovane lupo di mare, ricco di sogni e di grandi progetti, protetto dalla buona sorte, che il mare lo avverte prima nel cuore......
....Stanotte son salito sulla polena, fremevo per cose non mie, ho chiuso gli occhi e liberato i sensi. Ho socchiuso le labbra per saggiarle con la lingua "Eccolo, arriva!" Gocce fini, lievi, leggere come piume riempivano il mio viso e la mia bocca del sapore salmastro della spuma. "Domani ci sarà tempesta!" Io sono pronto, sempre pronto anche se pare che cambi direzione, lei arriva non mi delude mai !!!!!!!

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